Ha detto no al diritto di voto agli stranieri
Poteva essere il primo cantone della Svizzera tedesca a recepire la proposta lanciata da 80 elettori glaronesi che chiedevano l’introduzione del diritto di voto per gli stranieri a livello cantonale e comunale. La maggioranza dei partecipanti alla Landesgemeinde ha deciso diversamente, ha seguito la riflessione del governo che indicava come unica via per arrivare al diritto di voto la naturalizzazione.
Un’occasione mancata per il cantone che recentemente ha dato il diritto di voto e di elezione ai giovani a partire dai 16 anni. Quello che, giustamente, vale per i giovani glaronesi è stato rifiutato ad una parte importante della popolazione che con il proprio lavoro contribuisce in modo determinante all’economia e al benessere di tutti cittadini che vivono nel cantone. Gli immigrati sono parte integrante della vita sociale e politica del cantone e “pagano le tasse” nella stessa misura di tutti gli altri abitanti per questo gli 80 richiedenti avevano giustamente richiesto per loro il diritto di voto. Riflettano le autorità cantonali ed i cittadini di Glarus, dopo quello ai sedicenni poteva essere il voto agli immigrati a dare lustro ad una visione più moderna della politica ed avviare un processo nuovo di partecipazione democratica alla gestione della cosa pubblica e nuovo slancio all’integrazione. Ora le associazioni degli immigrati di tutte le nazionalità diano avvio unitariamente ad una riflessione sui risultati della votazione popolare. Propongano ai cittadini ed alle autorità di creare nuove forme di dialogo e di partecipazione alla vita della comunità glaronese fermo restando che il diritto di voto agli immigrati residenti è una questione di civiltà.
BiCi