La Juventus vicina allo scudetto, Roma crisi nera, Lazio terza da sola, Fiorentina in rimonta, in coda si stacca il Chievo
Una giornata in meno sulla via dello scudetto per la Juventus (0-1) che vince anche a Palermo. Attualmente non è una Juventus stratosferica, ma per il campionato italiano basta e avanza. Allegri è stato capace di estraniare la squadra dall’impegno di Champions e ha impostato i giocatori con la giusta mentalità per vincere una partita non facile sul campo del Palermo. Il campionato è archiviato e questo è merito soprattutto di Allegri che ha saputo sopperire con intelligenza alle difficoltà tra infortuni e calo di prestazioni dei suoi giocatori. Limpido esempio Morata: entrato al posto di Llorente, è decisivo con il gol della vittoria a sbrogliare una gara ingarbugliata. Ora la gara di Dortmund, dove è difficile prevedere cosà accadrà, ma la Juventus sembra consapevole e se ritrova il furore agonistico avrà molte possibilità di accedere ai quarti. Il Palermo è stato invece molto timido per sperare di raggiungere und risultato positivo.
La Roma (0-2) crolla in casa con la Sampdoria, apre ufficialmente la crisi e mette a rischio il secondo posto. La squadra di Garcia ha provato in tutti i modi di superare la difesa blucerchiata, ma la Roma ha compiuto un’involuzione assurda che l’ha ridimensionata. Squadra senza idee, lenta nel gioco, va a fiammate che producono occasioni da gol che gli attaccanti non sanno tramutare in gol. Nella ripresa la Roma cala fisicamente e la Sampdoria, che ringrazia il portiere Viviano, prende coraggio e affonda un uno-due con De Silvestre e Muriel che permette ai blucerchiati di restare attaccati al treno della Champions League. Resta l’Europa League ai giallorossi per continuare a dare un senso a questa stagione, ma se non cambia la mentalità e trova alternative, difficilmente continuerà il cammino europeo. Sembra anche finito il rapporto idilliaco tra la Roma e Garcia, quest’ultimo il maggiore responsabile. Diverso lo stato d’animo della Lazio (0-2) che vince contro il Torino ed è terza da sola. La squadra di Pioli centra la quinta vittoria consecutiva e dietro la Juventus è la formazione che convince di più. Il suo profeta è il 22enne brasiliano Felipe Anderson autore dei due gol che hanno permesso di battere il Torino. Nessuno si aspettava la Lazio lassù e il merito è di Pioli, bravissimo a trovare l’equilibrio tra giocatori esperti e giovani emergenti. Ora i laziali puntano decisi al secondo posto della Roma ora a -1. Il Torino non ha niente da rimproverarsi. Con una formazione rimaneggiata, i granata hanno giocato alla pari affinché le energie non sono venute a mancare.
Il solito Napoli (2-0) da campionato non vuol diventare grande e perde anche a Verona, compromettendo la qualificazione alla Champions League. Il tecnico Benitez questa volta sbaglia a lasciare Higuain e Gabbiadini in panchina, ma soprattutto non riesce a imprimere quell’intensità ai suoi giocatori che permetta di vincere gare difficili come quella di Verona. Diverso il Verona che sopprime al tasso tecnico inferiore con la grinta e la corsa e trova nel suo 38enne attaccante l’uomo che concretizza le occasioni da gol. Sua la doppietta che affonda il Napoli e permette al Verona di uscire dalla mini crisi e di allontanarsi dalla zona retrocessione.
La Fiorentina (2-1) azzecca la rimonta sul Milan nel finale e tiene viva la speranza per il terzo posto. I viola sono confusi per quasi un’ora. Poi Montella ridisegna la squadra con due cambi a inizio ripresa. I viola costruiscono molto di più e approfittando delle amnesie difensive milaniste capovolgono il risultato con le reti di Gonzalo Rodriguez e Joaquin. Il Milan di Inzaghi s’illude con Destro, poi retrocede paurosamente, concede due gol di testa e sprofonda sempre più in classifica. Inzaghi ha perso il controllo della squadra e il Milan ha buttato un’altra stagione alle ortiche. L’Inter (1-1) di Mancini stenta ancora e il pari interno contro il Cesena mette fine ai sogni di terzo posto. I nerazzurri hanno provato a fare la partita, senza però creare occasioni da rete, ma la squadra ha dimostrato ancora molti limiti. Mancini si era illuso di potere dare subito una mentalità vincente alla sua squadra. Continua a sperare nella salvezza il Cesena, che ha conquistato un punto meritato con una prova mai rinunciataria. I romagnoli potranno sicuramente giocarsela fino alla fine.
Torna alla vittoria il Sassuolo (4-1) contro un orgoglioso Parma, ancora alle prese con l’intricata vicenda societaria, che attende risposte definitive. Festeggia invece il Sassuolo una vittoria che da respiro e consolida la classifica. Grande protagonista Sansone autore di una doppietta, di un assist e per aversi procurato il rigore. Al Parma i complimenti di tenere altissimo l’onore di rispettare il lato sportivo del campionato. Il Chievo (0-2) fa il colpo grosso a Marassi vincendo meritatamente contro il Genoa. La doppietta di Alberto Paloschi permette ai veneti di fare un passo forse decisivo verso la salvezza, ora a +8. Dura sconfitta invece per il Genoa che fa un passo indietro nelle ambizioni europee. Le gare interne si dimostrano il tallone d’Achille della squadra di Gasperini, alla quale non riesce l’esame di maturità ed è anche fischiata dai propri tifosi.
Il cambio di allenatore non ha fatto bene all’Atalanta (0-0) che non riesce più a vincere. Contro l’Udinese, che si accontenta del punto, i bergamaschi fanno la partita, ma non trovano la rete vittoria. Il pari è solo un piccolo passo verso la salvezza, che permette di mantenere il vantaggio a +4 sul Cagliari terzultimo. Quasi perfetto l’inaspettato ritorno di Zeman sulla panchina del Cagliari (1-1). Bella gara dei sardi che giocano meglio e passano in vantaggio con il gol di Joao Pedro. Nella ripresa ritmi più bassi e quando Zeman pregustava la prima vittoria interna arriva la doccia fredda con il pareggio di Vecino. L’Empoli ci ha creduto fino al termine e con il pari resta a +9 sui sardi.
Classifica 27° giornata
Juventus 64; Roma 50; Lazio 49; Napoli 46; Fiorentina e Sampdoria 45; Genoa e Inter 37; Torino 36; Palermo e Milan 35; Sassuolo, Udinese e Verona 32; Empoli 30;Chievo 29; Atalanta 25; Cagliari e Cesena 21; Parma 9 (-3)