La moda ci veste e ci sveste anche… soprattutto quando mette a nudo alcune “oscenità”. La moda definisce i trend del momento, ovvero ci impone un capo abbigliamento in, ma anche cosa è assolutamente out; in altre parole, la moda detta legge e non solo sulle passerelle. E cosa va di moda in Italia in questi giorni? Vanno moltissimo le felpe con le scritte dei nomi delle varie regioni e le divise delle forze dell’ordine, anche se queste sono un po’ più difficili da reperire… non sono alla portata di tutti. Quello che però non va assolutamente di moda sono le “magliette antifasciste”. No, con quelle in Italia non sei cool, anzi sei talmente fuori dai canoni consentiti, addirittura osceni, che una bottigliata in testa te la meriteresti pure! È quello che è successo a quattro ragazzi di vent’anni aggrediti a Trastevere, da una decina di 30enni per aver indossato la maglietta del “Cinema America”. “Hai la maglietta del Cinema America, sei antifascista, levati subito ‘sta maglietta, te ne devi andare via da qua”, è stata la minaccia che ha anticipato il pestaggio ai quattro mal capitati aggrediti a colpi di bottigliate, pugni, insulti e testate. Con la moda non si scherza in Italia, se ne ricorderà adesso David Habib, il 20enne ricoverato d’urgenza al Fatebenefratelli di Roma con una tumefazione e trauma con frattura scomposta alla piramide nasale, reo di essere andato in giro con una irriverente maglietta bordeaux antifascista del Cinema Arena.
Cosa c’entra il Cinema Arena con l’antifascismo? Seguendo il ragionamento usato dai 10 balordi difensori della nuova nascente “buoncostume”, tutto ciò che sia arte, cinema, letteratura, teatro, è verosimilmente connesso e collegato all’antifascismo militante che di questi tempi è assolutamente fuori moda. Eh sì, a quanto pare è possibile anche che in Italia sia permesso e consentito aggredire chi non rispetta le regole in voga, che si tratti di uno striscione minaccioso o che sia un’oscena maglietta antidemocratica. Libera ed estrema interpretazione del decreto sicurezza? Almeno è quello che hanno dimostrato gli aggressori di questo pestaggio, prendendo in maniera un po’ troppo estrema la possibilità di farsi giustizia da soli quando si sentono minacciati da qualcosa.
Inoltre, ultimamente urge fare chiarezza se in Italia esista ancora il reato di apologia di fascismo o se sia caduto in disuso e, invece, sia ormai in voga l’esatto contrario. Antifascismo significa anche democrazia e libertà di espressione, e per quanto non sia sbagliato collegare l’Arte alla democrazia e alla libertà d’espressione, dovrebbe invece essere ancora reato l’uso di violenza e aggressione a chi crede in questi valori. A chi detta certe mode oscene non dovrebbe essere permesso di dettare anche legge. Le felpe non devono per forza piacere a tutti!
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