Scoperta una ricorrenza del ripetersi delle esplosioni più intense
Stromboli scuote gli animi come fa con la terra, lo sa bene Roberto Rossellini che nella primavera del 1949 visse un’intensa e allora considerata “scandalosa” storia d’amore con Ingrid Bergman, mentre girava il loro primo film che come titolo porta proprio il nome dell’isoletta siciliana.
“La casa rossa” dove si consumò la liaison dei due artisti, è ancora visibile in cima al paese, posta ai piedi del vulcano, circondata da vigneti, fichidindia e viuzze che si incrociano. Lì è visibile la targa che testimonia l’inizio di una storia d’amore che scosse la critica del tempo (ricordiamo che Rossellini era impegnato con Anna Magnani) e che poi sarebbe durata anni. Ma non è solo per il set naturale, scenario di questa affascinante vicenda sentimentale, che Stromboli attrae i visitatori che ogni anno si riversano nelle finissime spiagge di sabbia nera. Prima della Bergman protagonista del film e della love story con Rossellini, c’è un altro e ben più imponente protagonista, che da tempi immemori scuote l’isola: il vulcano Stromboli.
Chi va a Stromboli sa che si troverà di fronte ad una natura primordiale, caotica, antica e soprattutto imprevedibile, perché nessuno sa con certezza quando il vulcano, “Iddu”, come lo chiamano gli isolani, si manifesterà con tutta la sua potenza incandescente e improvvisa. Gli abitanti di Stromboli, infatti, convivono da almeno tremila anni con i rimbombi e le frequenti eruzioni, ma di recente gli studiosi hanno osservato delle esplosioni più intense ed improvvise che possono rappresentare un grave pericolo, i cosiddetti “parossismi stromboliani”, gli ultimi verificati per la precisione il 3 luglio e 28 agosto 2019. Infatti, oltre che attrarre visitatori, per la sua attività esplosiva di bassa energia e persistente, nota col nome di attività stromboliana, proprio a causa di questi parossismi, Stromboli è tra i maggiori vulcani attivi sotto osservazione di studiosi e vulcanologi di tutto il mondo che, di recente, sono riusciti a stimare la probabilità del ripetersi di queste esplosioni più intense.
Durante i “parossismi stromboliani” sono coinvolti simultaneamente più crateri e vengono eruttati volumi più elevati di materiali piroclastici e pare che già in passato siano state registrate attività del genere. Dallo studio svolto da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Università di Bristol (UK), si è individuata una ricorrenza statistica tra un’eruzione parossistica e la successiva. Dunque è possibile parlare di “memoria” del vulcano di Stromboli? Pare proprio di sì. Gli studiosi hanno catalogato e descritto 180 eventi esplosivi violenti di varia scala accaduti a Stromboli dal 1879 al 2020. In particolare, 36 dei 180 eventi esplosivi censiti sono parossismi, analoghi a quelli dell’estate 2019. Pare, dunque, che il vulcano alterni periodi di attività intensa e periodi di relativa quiete, spiega Massimo Pompilio, primo ricercatore dell’INGV e coautore dello studio. “Il breve lasso di tempo di 56 giorni osservato fra i due parossismi dell’estate 2019”, dice Pompilio, “non ѐ una situazione rara. Per ben cinque volte negli ultimi 140 anni ci sono stati tempi inter-evento ancora più brevi. Viceversa, ci sono stati quattro periodi senza parossismi lunghi dai 9 ai 15 anni, ed un intervallo senza gli stessi che si è protratto addirittura per 44 anni, dal 1959 al 2003”.
Cosa significa trovare la memoria di un vulcano come Stromboli?
“La stima della ‘memoria’ dell’attività esplosiva più intensa dello Stromboli potrà dare un significativo contributo alla quantificazione della pericolosità di questi fenomeni e, di conseguenza, alla riduzione del rischio associato. Inoltre, l’analisi dei dati suggerisce l’esistenza di un processo fisico che in qualche misura influenza la frequenza delle esplosioni del vulcano rendendole eventi eruttivi non completamente casuali”, spiega Augusto Neri, Direttore del Dipartimento Vulcani dell’INGV e coautore dello studio. In altre parole, scoprire la memoria dello Stromboli significa poterne anticipare le esplosioni più pericolose, riducendo i possibili rischi che comportano i parossismi. In futuro, visitare Stromboli sarà sempre affascinante ma anche più sicuro!