Dopo aver letto l’articolo del Prof. Gerardo Petta, mi permetto di esprimere una modesta opinione sulle certificazioni PLIDA, CELI e CILS proposte agli alunni dei Corsi di lingua e cultura italiana.
Premettendo che sono stato per diversi anni nel Consiglio di Amministrazione dell’Ente gestore CASLI di Zurigo, e attualmente sono ancora un membro dell’Assemblea dello stesso Ente, sento il dovere morale di espormi e dichiarare il mio plauso e il mio sostegno al Prof. Petta: sono pienamente d’accordo con lui a proposito dell’inutilità e della presa in giro da parte della Società Dante Alighieri (o di alcuni comitati che la rappresentano in Svizzera) nel proporre la certificazione di italiano agli alunni dei Corsi di Lingua e Cultura facenti capo all’Ufficio Scuola del Consolato Generale d’Italia a Zurigo.
I ragazzi italiani che frequentano i Corsi già ricevono un voto d’italiano che viene poi trascritto sulla pagella svizzera, senza contare un attestato finale di frequenza rilasciato dal Consolato. Allora è proprio assurdo che un alunno di madrelingua italiana si sottoponga a un esame di conoscenza nella sua stessa lingua!
A questo punto penso anche io, che il Console debba dare una risposta su questa vicenda, visto che tra l’altro c’è anche un Messaggio Ministeriale trasmesso a tutte le sedi diplomatiche nel mondo che evidenzia in modo chiaro a chi sono rivolte le suddette certificazioni: agli studenti di madrelingua non italiana.
Infine, come si legge nell’articolo in questione, a proposito del linguaggio non proprio “gentile ed elegante” con cui sembra abituato a esprimersi il Dirigente scolastico Marco Tovani, informo che anche il sottoscritto è stato trattato in malo modo ad inizio anno scolastico dal suddetto Dirigente, in occasione di una telefonata in cui mi ero permesso e “osato” chiedergli la data di inizio dei Corsi per la sede di Dietikon.
Meno male che gli insegnanti dei Corsi sono di tutt’altra pasta!
Mario Pingitore
Presidente Circolo culturale
“S.Pertini” di Dietikon