Al Qaeda contro il resto del mondo. È questa la partita che rischia di giocarsi ai prossimi Mondiali in Sudafrica.
La rete terroristica di Osama Bin Laden ha minacciato di colpire durante la manifestazione le nazionali di Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Germania e Italia perché rappresentano Paesi complici “della campagna sionista-crociata contro l’islam”, come si legge nel testo dell’Aqmi (al Qaeda nel Maghreb islamico), il braccio armato di Al Qaeda in Nord Africa, pubblicato su un sito della Jihad e riportato sulla rubrica dei blog della Cbs online.
Nel comunicato è contenuta anche una precisa minaccia riguardo alla partita tra Stati Uniti e Inghilterra che si giocherà nello stadio di Rustenburg il 12 giugno: “Come potrebbe essere sorprendente la partita tra Stati Uniti e Gran Bretagna trasmessa in diretta e in uno stadio stracolmo di spettatori quando il boato di un’esplosione si propagherà attraverso gli spalti, l’intero impianto sarà sottosopra e i morti si conteranno a decine e centinaia”.
Gli autori del testo non devono essere particolarmente esperti di calcio visto che, come è noto, non esiste nessuna nazionale della Gran Bretagna. E comunque, errori a parte, secondo fonti dell’intelligence italiana, il comunicato va letto più come “propaganda” che come minaccia concreta, perché i Mondiali di calcio sono una vetrina mediatica troppo importante per non essere sfruttata dal terrorismo internazionale di matrice qaedista.
D’altra parte, è quanto è accaduto sia in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 sia di quelle che si sono concluse da poco a Vancouver in Canada.
L’Aqmi ha “tendenze espansive” e, per darsi un respiro ultraregionale, cerca di sfruttare la ribalta mediatica”, sostengono i servizi segreti italiani, sottolineando però anche le “difficoltà interne” che starebbe incontrando il gruppo terroristico, duramente colpito dalle forze di sicurezza algerine che ne hanno arrestato e ucciso numerosi componenti.
Per l’intelligence italiana, comunque, l’attenzione rimane alta, nessun segnale viene sottovalutato, ma il dispositivo di sicurezza è già stato definito e per ora non cambia. In questi mesi 007 e uomini delle forze di polizia italiane hanno avuto diversi incontri in SudAfrica sia con le autorità di polizia locali sia con i colleghi degli altri Paesi che parteciperanno alla Coppa del mondo e fino ad oggi da tutti è stata esclusa la presenza di una minaccia concreta. Anche nei rapporti periodici inviati al Viminale dagli agenti dei servizi segreti non risultano segnalazioni particolari che riguardano la delegazione italiana.
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, comunque, ha fatto sapere di seguire “con grande attenzione” la vicenda e ha sentito il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. Niente allarmismi, però, per ora si stanno solo raccogliendo tutte le informazioni utili per verificare l’attendibilità delle minacce.
La Fifa ha annunciato che creerà un sistema di sicurezza mai visto prima, ma il gruppo di Al Qaeda, prevedendo un rafforzamento delle misure, ha già avvertito il mondo che “tutti i controlli e le macchine a raggi X che gli Stati Uniti manderanno dopo aver letto queste parole, non serviranno a scoprire il modo con cui gli esplosivi entreranno negli stadi”.
Nel comunicato, poi, sono citate alcune recenti azioni del gruppo terroristico, come l’attacco suicida di dicembre in Afghanistan che provocò la morte di sette agenti della Cia e lo sventato attentato di Natale su un volo Amsterdam-Detroit, compiuto dal nigeriano Umar Farouk Abdulmutallab.
Il ministro sudafricano per la Sicurezza, Nathi Mthetwa, si è affrettato a rassicurare tutti dichiarando che verranno pattugliate “anche le coste durante il torneo; la priorità è garantire la sicurezza dei turisti che sono attesi”, mentre per il responsabile della Farnesina Franco Frattini “il mondo non tollererebbe una nuova Monaco, la pace che lo spirito olimpico ha affermato ed imposto, di nuovo violata ed insanguina”.
“Non lo tollererebbe l’Africa – ha scritto il capo della Farnesina nella sua pagina su Facebook – che cerca in questi Mondiali di calcio una conferma di una promessa di opportunità e di sviluppo.
Non lo tollererebbero tutti coloro che nel mondo guardano allo sport come al campo della pace e della conciliazione e che si battono per la democrazia e le libertà”.
Il presidente del Coni Gianni Petrucci, a margine della presentazione degli Internazionali di Italia di tennis, ai cronisti che gli chiedevano un parere sulle minacce arrivate da Al Qaeda si è detto tranquillo, mostrando grande considerazioni nelle capacità organizzative della federazione internazionale: “Mi fido della Fifa che avrà certamente tutti gli strumenti per un’attenta organizzazione”.