L’alta moda a Roma tra sfilate, eventi e party
Cinque giorni di alta moda in una location d’eccezione: grazie alla collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, gli studi di Cinecittà sono stati infatti il quartier generale per l’edizione estiva di Altaroma, facendo da prestigioso sfondo alle collezioni dei couturier romani, alle presentazioni e alle sfilate dei giovani talenti, alle scuole e alle accademie di moda, rievocando quel famoso e vincente connubio che ha reso grande, nel passato, la creatività romana.
Moda e cinema insieme, dunque, già dalla giornata di apertura della manifestazione con l’anteprima mondiale nella Sala Fellini degli Studi di Cinecittà, alla presenza di Roberto Capucci, del documentario ‘La moda proibita – Roberto Capucci e il futuro dell’alta moda’, di Ottavio Rosati. Omaggio anche ad- un altro grande nome della moda, Renato Balestra, con il ‘Tribute To Renato Balestra’, un’interessante sfilata riepilogativa che ha raccontato il lavoro del maestro che ha da sempre alimentato la fama e il prestigio dell’alta moda italiana.
Di grande successo, poi, la mostra ‘Iconoclasti – lo stile di Raffaella Carrà nell’opera di costumisti e stilisti”, andata in ‘scena’ dal Teatro 1 degli Studi di Cinecittà a cura di Fabiana Giacomotti, specialista di costume televisivo. La mostra ha messo in relazione i costumi più significativi della grande e famosa icona di stile Raffaella Carrà con le loro traduzioni in abiti di moda da parte di grandi stilisti e giovani promesse del design italiano.
A sfilare negli studi di Cinecittà anche la Collezione Haute Couture Autunno Inverno 2018 -19 ‘Loves’ di Sylvio Giardina, che ha celebrato la haute couture, l’alta artigianalità e la tradizione rivista, però, in chiave contemporanea.
A sfilare fuori dagli studi di cinecittà, invece, è stata, tra gli altri, Sabrina Persechino che a Palazzo delle Esposizioni ha presentato la sua collezione di Alta Moda Autunno Inverno 2018-19 ispirata alle geometrie optical: ‘Optical Art’, questo, appunto, il titolo della collezione, trae spunto appunto dagli iconici anni ‘60 e ‘70 e nasce dall’analisi di opere contemporanee che la stessa Persechino definisce ‘cutting architecture’, tra cui il ‘Next Gene 20 Project e il Masterplan di Beirut’, senza tralasciare riferimenti all’architettura classica con il richiamo ai fregi ellenici. Anche quest’anno la manifestazione si è svolta con un programma idealmente diviso in tre sezioni di competenza: ‘Fashion Hub’, dedicata ai numerosi progetti di scouting, formazione e promozione della creatività emergente; ‘Atelier’, dedicata alle sfilate ed alle presentazioni delle Maison di couture, neo-couture, piccoli atelier, sartorie e artigianalità e, infine, ‘In Town, dedicata alle iniziative della moda collocate nei luoghi strategici della città.
Anche per questa edizione Altaroma non ha trascurato le sperimentazioni della moda internazionale e ha rinnovato il sodalizio con ‘Portugal Fashion’: per l’occasione è stata presentata ‘Bloom’ la sfilata collettiva dedicata ai talents portoghesi.
foto: Ansa