Tratto dal best seller di Meg Wolitzer un film che parla di matrimonio e di rivelazioni e di rivalsa
Joe e Joan, una coppia di marito e moglie ha vissuto per quaranta anni una salda relazione basata per lo più su un importante e segreto compromesso che però rischia adesso di rompersi. “La moglie – vivere nell’ombra”, tratto dall’omonimo romanzo di Meg Wolitzer, è una storia d’amore ma anche di rivalsa e presa di coscienza di sé, della propria persona e del proprio valore umano e professionale, dove si indaga sulla complicità della coppia.
Il film è una coproduzione USA, UK e Svezia diretto da Bjorn Runge regista svedese, vede i due protagonisti interpretati da Jonathan Pryce e Glenn Close, una coppia di attori di enorme talento, capaci di inscenare un’intimità lunga decenni tanto che è difficile cogliere quali siano i meriti di uno e le colpe dell’altro. Un giorno i due ricevono la tanto agognata notizia che finalmente Joe ha vinto il premio Nobel per la letteratura. La notizia, tanto entusiasmante quanto destabilizzante per l’unione della coppia, sarà il motivo della rottura: durante il viaggio e la permanenza a Stoccolma, prima della giornata della premiazione, vivere tutto quello che ruota attorno un premio così ambito scatena in Joan una reazione eclatante quanto inaspettata, ripensa ai quarant’anni passati al fianco del marito, al patto segreto su cui si è basato il loro matrimonio, al sacrificio lungo una vita della sua più grande ambizione. Joan, infatti, rivive il passato quando giovane studentessa si innamorò di Joe, suo professore che per amore di lei abbandonò moglie e figlia. Con lei Joe ha 2 figli e il successo, ma nella realtà Joan non solo lo presenta alla casa editrice, ma gli scrive i suoi romanzi di successo svelandosi un gostwriter di talento. Saranno i ricordi che si avvicendano in questo momento di grande riconoscimento per il suo lavoro senza poter nella realtà godere dei propri meriti che faranno scattare la scintilla in Joan.
Quando si dice che “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” ci si può riferire a diversi meriti, anche più di quelli che ci si aspetti o che indegnamente vengono attribuiti alla donna per prassi. Con “La Moglie” si mette finalmente in luce il fatto che una donna che ha sopportato il peso di vivere all’ombra del marito ne può invece essere stata la maggiore ragione di essere. Ma è anche una speranza di rivalsa per le donne che per tanto tempo hanno sopportato un posto all’ombra pensando di occupare il posto giusto, che altro non si aspettano e invece meritano molto di più.
Il film sarà in proiezione a partire dal 7 febbraio nella Svizzera tedesca, dal 20 febbraio nella Svizzera francese e dal 28 febbraio anche in Ticino.
foto: Ansa