Undici giorni di proiezioni, fino all’11 settembre, con 23 lungometraggi in concorso, 27 fuori concorso e una vera valanga di film italiani, il doppio dell’anno scorso, alla 67esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
Ad aprire Venezia 67 per gli italiani sarà, in Sala Grande il 2 settembre alle 16.45, ‘La pecora nera’ di e con Ascanio Celestini e Maya Sansa e, a chiudere, giovedi’ 9 settembre alle 19.30,’La solitudine dei numeri primi’ di Saverio Costanzo con Alba Rohrwacher, Luca Marinelli e Filippo Timi, dal romanzo Premio Strega di Paolo Giordano. L’atteso ‘Noi credevamo’ di Mario Martone sul Risorgimento italiano, il film più lungo della selezione (204 minuti), con Luigi Lo Cascio, Toni Servillo e Luca Zingaretti, si potra’ vedere martedi’ 7 settembre alle 18.30, mentre il 3 settembre alle 21.30 sarà la volta de ‘La passione’ di Carlo Mazzacurati con Silvio Orlando, Corrado Guzzanti e Cristiana Capotondi. Di Mazzacurati sarà proposto anche il ritrovato film d’esordio ‘Notte italiana’ (1987), il 3 settembre alle 15.45 in sala Darsena per la Settimana Internazionale della Critica. Il 6 settembre è invece il giorno di ‘Vallanzasca-Gli angeli del male’, il film Fuori Concorso di Michele Placido, preceduto e accompagnato da polemiche sempre più accese, con Kim Rossi Stuart nel ruolo dell’ex bandito, oggi sessantenne, sul cui arrivo al Lido è ancora giallo. Il 6 settembre è anche il giorno del film a sorpresa di Venezia 67. La cerimonia di inaugurazione della mostra sarà seguita in Sala Grande, dal film in concorso ‘Black Swan’ di Darren Aronofsky con Natalie Portman, Winona Ryder e Vincent Cassel, tutti attesi al Lido. A movimentare l’apertura potrebbero essere anche gli interpreti di ‘Machete’ il film di Robert Rodriguez fuori concorso Jessica Alba e Michelle Rodriguez ma il più atteso è Robert De Niro il cui arrivo sembra però molto incerto. Nel giorno d’apertura anche l’omaggio a Gassman ‘Vittorio racconta Gassman-Una vita da Mattatore’ di Giancarlo Scarchilli, in sala Darsena alle 22.30. Omaggi anche a ‘L’Ultimo Gattopardo: ritratto di Goffredo Lombardo’ di Giuseppe Tornatore, il 7
settembre fuori concorso in sala Grande, e a ‘Dante Ferretti: production designer’ di Gianfranco Giagni, il 10 settembre, fuori concorso. Fra gli eventi, la cerimonia di premiazione con il Leone d’Oro alla Carriera a John Woo, il 3 settembre alle 21.30 in Sala Grande. Nell’ampia schiera di italiani, 41, di cui 29 lungometraggi contro i 22 (di cui 18 lungometraggi) del Festival di Venezia 2010: ‘I baci mai dati’ di Roberta Torre, che apre Controcampo Italiano, il 3 settembre in Sala Grande e lo stesso giorno anche il ‘Gorbaciof’ fuori concorso di Stefano Incerti e per Orizzonti ‘Malavoglia’ di Pasquale Scimeca.
Una mostra che “scommette sulla flessibilità del cinema contemporaneo”, un laboratorio rappresentato in scala ridotta dalla rinnovata sezione ‘Orizzonti’ e con tanti divi e rivelazioni di nuove star come Elle Fanning, la sorella della più famosa Dakota. Il direttore Marco Mueller fa un ritratto della kermesse che darà spazio anche a prototipi dei nuovi modi di produrre. Ancora addolorato per l’assenza di Pupi Avati, che non ha accettato di partecipare fuori concorso, Mueller tiene a sottolineare che “se c’è una mostra piena di divi è questa. Nella serata d’inaugurazione presenti tutti i protagonisti di ‘Black Swan’ con un’imbattibile Natalie Portman, Winona Ryder, Mila Kunis, Barbara Hershey e Vincent Cassel. E se anche gli attori italiani sono divi che dire di venerdì 3 settembre quando dalle 11 del mattino saranno al Lido fra gli altri Donatella Finocchiaro, Piera degli Esposti, Giuseppe Fiorello, Tony Servillo? “Perché Servillo non è un divo?” chiede Mueller e aggiunge “ma in Italia che c’è di meglio di questi attori?”. Per ‘Somewhere’ di Sofia Coppola “non viene Benicio Del Toro ma ci sono Stephen Dorff e Elle Dakota, rivelazione di una nuova star. La Mostra insomma deve servire anche a scoprire cose nuove: “quest’anno ci interessava di più scommettere sui nuovi orizzonti, su un cinema dai confini aperti e molto fieramente ancora incerti”. “Oltre ai quattro film in concorso e alle grandi promesse fuori concorso da Michele Placido (Vallanzasca-Gli angeli del male) a Gabriele Salvatores (1960) allo straordinario Toni Servillo di ‘Gorbaciof’ di Stefano Incerti, ci sono tre prototipi di nuovi modi di produrre come ‘Tarda estate’ di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani, prodotto dal dipartimento Comunicazione e spettacolo con l’inedita collaborazione di Gianluca Arcopinto, ‘Ward 54’ di Monica Maggioni prodotto in collaborazione da Rai Cinema e Tg1, che è intervenuto finanziariamente e ‘Il loro Natale’ di Gaetano Di Vaio sulle donne dei carcerati autoprodotto dall’associazione di ex carcerati di Poggio Reale ‘I figli del Bronx’”. Resta da scoprire il film a sorpresa di Venezia 67 che potrebbe essere italiano. Ma quale? Staremo a vedere; nel frattempo ‘La versione di Barney’ resta tra i film più attesi della mostra anche perché porterà al Lido il talentuoso Paul Giamatti e il divo Dustin Hoffman ed è tra le commedie dell’anno su cui si punta di più. La storia, tratta dal’omonimo romanzo di Modercai Richler, un bestseller mondiale intriso di humour nero e cultura yiddish che in Italia (Adelphi) ha trovato grande fortuna (oltre 100 mila copie vendute). Al Lido passerà il 10 settembre, in prima mondiale (poi due giorni dopo sarà a Toronto), portando un po’ di divertimento e tenerezza nel concorso di Venezia 67.