Nella linea la VW Golf somiglia alla versione precedente, ma in realtà è tutta nuova e ha fatto un bel passo avanti a livello di qualità costruttiva e finiture. È stato rinnovato anche uno dei motori più “gettonati”, il 2.0 TDI da 140 CV: ora è Euro 5 e ha guadagnato silenziosità grazie all’iniezione common-rail, che ha sostituito il vecchio sistema pompa-iniettore. Ha prestazioni elevate e non consuma molto, ma nelle riprese con le marce lunghe soffre un po’. Comoda, sicura e piacevole da guidare ma costa più delle concorrenti.
Quando ci si mette alla guida, l’evoluzione risulta ben percepibile, soprattutto sul fronte del comfort è aumentato: merito anche del nuovo motore turbodiesel, decisamente più silenzioso dal momento che è stata adottata l’alimentazione common-rail (prima era pompa-iniettore). Per quanto le prestazioni assolute siano elevate, la spinta ai bassi regimi è meno brillante di quanto ci si aspetterebbe, e di questo si risente nelle riprese da bassa velocità nelle marce lunghe. La tenuta di strada e la precisione in traiettoria della VW Golf sono quasi da sportiva, e la guida è davvero piacevole. Nel caso della vettura in prova queste qualità erano ulteriormente esaltate dai cerchi di 18” e dall’assetto sportivo, ribassato di 15 mm (“pacchetto” optional), che peraltro non comporta grandi rinunce sul fronte del comfort, visto che le sospensioni “filtrano” bene le asperità. Il prezzo, però, la pone nella fascia alta del suo segmento, e può facilmente aumentare se si cede a qualcuna delle “tentazioni” presenti nella lunga lista degli optional (per esempio l’efficiente cambio robotizzato a doppia frizione DSG) proposti dalla Casa tedesca. Per risparmiare un po’, c’è l’allestimento Comfortline, più semplice (offre cerchi in acciaio e “clima” manuale). Niente soluzioni avveniristiche per la plancia, ma un design sobrio e tradizionale condito con qualche tocco di sportività : il volante a tre razze assieme agli strumenti circolari e “incassati” che ben si sposa con la notevole qualità dei materiali e delle finiture. I sedili anteriori sono ben sagomati e confortevoli, e anche dietro due adulti stanno comodi. L’abitacolo è spazioso, ma a patto di viaggiare in quattro: l’eventuale terzo passeggero sul divano posteriore, infatti, sta scomodo, anche perché si trova fra i polpacci il mobiletto con le bocchette del climatizzatore e con le spalle “interferisce” con gli altri due. Il vano è abbastanza alto e ben sfruttabile, grazie all’imboccatura ampia e al profilo interno regolare. Caricare e scaricare oggetti pesanti, però, può essere difficoltoso: la soglia d’accesso è più alta di 20 cm rispetto al piano di carico. È, invece, di 9 cm il gradino che si viene e a formare quando si reclina lo schienale: infastidisce quando si devono stivare oggetti lunghi; se, però, questi ultimi non sono troppo voluminosi, viene utile l’intelligente botola passante nascosta dal bracciolo posteriore. Con il nuovo motore la Golf TDI ha perduto un po’ di grinta in termini di spinta ai medi regimi, ma ha guadagnato comfort e silenziosità. È una media veloce, versatile e adatta alla famiglia, che ha anche il pregio di consumare poco. E se è vero che il nuovo turbodiesel non è capace delle vispe riprese del suo predecessore, è anche vero che è molto più “fluido” e, soprattutto, più silenzioso.