Perché la sicurezza di Adeline non è stata garantita?
Aveva paura Adeline, aveva paura per lei e soprattutto per la sua bimba di otto mesi. Per questo motivo, dopo la nascita della sua piccola, aveva preso la decisione di cambiare lavoro. Forse una mamma lo sente, lo avverte quando il rischio supera il limite consentito e coinvolge non solo lei ma anche la sua bambina che Adeline ha avuto tra le braccia solo per pochi mesi.
Così aveva deciso di cambiare lavoro, quel lavoro che tanto amava, ma non ha fatto in tempo e per il suo lavoro Adeline è morta assassinata. Lui si chiama Fabrice Anthamatten, il detenuto 39enne che Adeline aveva in cura e che accompagnava al corso di ippoterapia nel centro equestre vicino Bellevue, secondo quelle terapie che aiutano i detenuti nel percorso di reinserimento sociale. Insieme sono usciti giovedì 12 settembre dal centro di terapie La Margherita, parte del carcere Champ-Dollon di Ginevra, dove scontava una condanna cumulativa a 20 anni per due casi di violenza carnale, ma non sono mai arrivati al centro equestre. Adeline e il detenuto sono scomparsi, solo venerdì nel bosco di Bellevue è stato ritrovato il corpo di Adeline. E così siamo a 3 casi simili, dopo quello di Marie nel canton Vaud e Lucia nel canton Argovia, l’ennesimo caso che vede come vittima una donna e quel che più fa male è che questa tragedia si poteva evitare! Come è possibile che un uomo in carcere per violenza carnale abbia la possibilità di viaggiare in auto da solo con una donna, anche se la sua terapeuta? Come è possibile che gli sia stata data la possibilità di acquistare un coltellino svizzero (permesso firmato da tre persone), che poi si è scoperto essere l’arma del delitto? Ma forse bisogna prima di tutto chiedersi come mai un detenuto così pericoloso abbia la possibilità di uscire fuori dal carcere e agire indisturbato? Come mai la giustizia svizzera non è più rigida nei confronti di criminali di questo genere? Adesso che Adeline non c’è più e non può più tenere in braccio la sua bambina questi interrogativi vengono a galla e cominciano ad arrivare le prime azioni del governo del Canton Ginevra nei confronti dei detenuti come Anthamatten a cui sono stati bloccati, a tempo indeterminato, i permessi dei detenuti e nel frattempo si è aperto un feroce dibattito sugli interventi da prendere. In molti sostengono la necessità di un registro centrale dei delinquenti sessuali, mentre altri chiedono norme standardizzate a livello nazionale per la sorveglianza dei delinquenti pericolosi.
Nel frattempo però che si decida come intervenire, ci sarà qualcuno che riuscirà a fornire tutte le risposte alla figlia di Adeline, quando un giorno si chiederà il perché le sono state tolte così presto le braccia della sua mamma?