Il principio della responsabilità solidale accettata Mercoledì 5 Dicembre dal Parlamento federale, è l’occasione di aprire un dibattito più largo sui principi che formano il nostro sistema economico.
La logica politica liberale che sottende l’apertura dei mercati, sia a traverso gli accordi bilaterali con l’Unione Europea che con l’accordo GATT/OMC del 1994 sui mercati pubblici, è basata sull’idea che l’apertura favorisce la concorrenza e contribuisce così a ridurre i prezzi, a cui beneficiamo tutti noi. Vent’anni dopo, qual’è il bilancio ? L’esperienza mostra che l’ipotesi è sbagliata e che il ribasso dei prezzi comporta in realtà un importante costo nascosto per il non aver preso in conto il costo sociale ed ambientale.
Poichè solo le leggi di mercato non sono sufficienti a rispondere ai bisogni delle popolazioni e delle imprese. Al contrario, esse generano una concorrenza esacerbata che conduce ad una forte pressione sui salari ed ad una perdita di competitività per le imprese che rispettano le regole e scelgono di essere virtuose. Nel contesto ove le norme sono di più in più internazionali, come le collettività pubbliche, in particolare locali, possono esse agire ? La responsabilità solidale è indubbiamente una pista e persino un vantaggio.
A Ginevra, per esempio, sono quasi due anni che discutiamo con gli ambienti padronali ed i sindacati della creazione di un metodo efficace per applicare la responsabilità solidale nel quadro dei mercati pubblici della Città. Grazie ad un dialogo costruttivo con i vari interlocutori, il progetto attualmente in discussione và oltre la legislazione federale, limitando in particolare il numero di livelli dei sub-appalti.
Tuttavia, se il voto delle camere è un progresso innegabile, resta ancora tanto da fare. Il dibattito deve protrarsi e l’attribuzione dei mercati all’offerta economicamente la più vantaggiosa rimessa in questione. La buona gestione dei denari pubblici non può limitarsi al solo criterio finanziario. Il tutto economico non è il toccasana; le nostre concittadine ed i nostri concittadini ne sono coscienti. È dunque doveroso per le donne e gli uomini politici di questo paese di offrire alternative credibili e durevoli. Come ? Utilizzando al meglio i margini di manovra e di opportunità che sono i nostri. L’OMC ha deciso di aprire delle discusioni relative ai mercali durevoli. Ecco l’occasione di passare dai discorsi agli atti: tenendo conto dei principi di sviluppo durevole, di rompere il cerchio vizioso nel quale ci siamo talvolta rinchiusi, di sostituire l’umano e l’ambiente al centro delle preoccupazioni e delle decisioni. Cogliamola !