Per l’ex numero uno di UniCredit «sarebbe fondamentale realizzare un’operazione fiscale per consentire un abbattimento del debito in un colpo solo e in modo significativo»
“Serve uno sforzo da 400 miliardi. Lo può fare solo un governo tecnico”, perché sarebbe difficile farlo con “uno sfondo elettorale”, sarebbe “opportuna una fase intermedia”. Ad affermarlo Alessandro Profumo, intervistato dal Corriere della Sera al quale conferma la disponibilità ad un impegno in politica precisando che quello illustrato non è un programma di governo “semmai ne è la parte economica”. “Gli interventi – dice l’ex numero uno di Unicredit – non vanno fatti perché li chiede l’Europa, ma perché sono indispensabili. Il Paese è al bivio – aggiunge – in una fase estremamente difficile”. “Se il rifinanziamento del debito italiano non fosse sostenibile, l’euro arriverebbe al punto di rottura e salterebbe il progetto europeo”, osserva Profumo, aggiungendo che il deficit “é stato tenuto sotto controllo. Ma il debito, accoppiato ad una crisi politica latente, ha generato la mancanza di credibilità che stiamo scontando”.
E allora gli aiuti della Bce – secondo Profumo – non ci rendono “sovrani: senza gli acquisti di Btp da parte della Bce e senza il finanziamento di Francoforte alle banche italiane la situazione sarebbe ingestibile”. Ma, avverte, “rimaniamo sovrani nel senso che dobbiamo tirarci fuori noi da questo problema”. Sarebbe fondamentale “realizzare un’operazione fiscale per abbattere il debito in un colpo solo”, sicuramente con una patrimoniale ‘consistente’ tassando i ricchi sul patrimonio e non solo sul reddito. Si tratta di “una manovra da 300-400 miliardi” che potrebbe far calare il “debito dal 120% a circa il 90% del Pil”. Allo stesso tempo però “bisogna rivedere i meccanismi di spesa”. Profumo pensa anche ad interventi nel mercato del lavoro, a privatizzazioni e liberalizzazioni. “La politica – rileva – è gestione del bene comune e se ci fosse la richiesta di un impegno potrei solo dire che se posso essere utile sì, lo farei”. La possible entrata in politica di Alessandro Profumo è salutata con approvazione dal Ministro Brunetta, secondo il quale “l’Italia sarebbe arricchita da un eventuale ingresso in politica dell’ex numero uno di Unicredit Alessandro Profumo”. “Profumo – ha aggiunto Brunetta a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio – Montezemolo, Passera, Bazoli: che i più bravi si mettano tutti in politica, ne abbiamo tanto bisogno”. “L’ex numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo, è una persona intelligente e capace e quindi all’altezza di incarichi politici”, ha invece sottolineato il presidente della fondazione Banco di Sicilia, Giovanni Puglisi, senza però sbilanciarsi su un eventuale ingresso di Profumo in politica. “Sono affari suoi – ha detto – ma è una persona intelligente, capace, del mestiere”. Anche il vicesegretario del Partito Democratico, Enrico Letta, non ha dubbi e a chi gli chiede se candiderebbe Alessandro Profumo risponde: “Subito. Anzi, glielo vado a chiedere. Alessandro Profumo – ha spiegato Letta da Cernobbio – è una persona competente e appassionata. Ci sarebbe bisogno di persone come lui”. Critico Maroni: “Per noi la regola è che i governi sono eletti democraticamente dal popolo sovrano, chi vuole entrare in politica si sottoponga al popolo”, ha affermato rispondendo ad una domanda sulla possibilità di un esecutivo tecnico. Sulla possibilità che Alessandro Profumo entri in politica, Maroni ha poi affermato: “Chiunque può venire, basta che si sottoponga al vaglio democratico”.