Cresce la preoccupazione internazionale. Obama: “prezzi da pagare” per qualsiasi intervento militare in Ucraina
Dopo gli scontri in Ucraina e il governo provvisorio nuovo, la penisola Crimea è diventata zona di conflitti, come è accaduto in così poco tempo? Durante il periodo dell’Unione sovietica, la Repubblica Autonoma Socialista Sovietica di Crimea venne abolita nel 1945. Il leader sovietico Chruscev, nel febbraio del 1954, decise di regalare la penisola Crimea alla RSS Ucraina come gesto per commemorare il 300esimo anniversario del Trattato di Pereyaslav tra i cosacchi ucraini e la Russia.
“La situazione è sempre stata instabile. In tutti questi anni dell’indipendenza, Kiev ha trascurato troppo la Crimea, ha fatto troppo poco per far sentire i cittadini ucraini”, ha detto Nariman Dscheljalow, membro di un organo amministrativo dei tatari di Crimea. I tatari di Crimea sono un gruppo etnico, oggetto di atti di discriminazione razziale da parte della maggioranza russofona, che rappresenta il 12% della popolazione della Crimea. La Crimea ha accettato di rimanere all’interno dell’Ucraina come repubblica autonoma, dopo aver proclamato l’autogoverno a maggio del 1992. Dopo la fuga del presidente Viktor Janukovic la settimana scorsa, la Crimea torna ad essere al centro di conflitti tra la Russia e l’Ucraina. Da giorni ormai un commando armato ha preso il controllo del governo e del parlamento locale, sostituendo la bandiera ucraina con quella russa.
Soldati e velivoli militari russi stanno entrando in Crimea violando gli accordi fra i due Paesi. Secondo quanto riferito dalla polizia di frontiera ucraina, negli ultimi giorni, dieci elicotteri e otto aerei militari cargo sono atterrati nella penisola sul Mar Nero, mentre da sabato, nel porto di Sebastopoli hanno attraccato quattro navi da guerra russe. Le autorità di Kiev non hanno ricevuto avvertimenti dei movimenti delle truppe, nonostante questo sia richiesto dagli accordi internazionali che regolano la presenza della Marina russa nel Mar Nero. La Crimea, che ha ospitato le navi russe fin dal 18mo secolo, è ormai sotto il controllo delle forze di Mosca e della milizia locale che sostiene il Cremlino, che hanno circondato diverse basi militari ucraine. Il ministro della Difesa ucraino, Igor Tenyukh, ha accusato la Russia di aver inviato in Crimea almeno 6.000 soldati in più rispetto alla normale presenza. Sabato, il Parlamento russo ha dato al presidente Vladimir Putin il via libera all’invio di militari in Ucraina, aprendo la strada a una crisi che minaccia di diventare la peggiore dalla fine della guerra fredda.
Intano cresce la preoccupazione internazionale per l’acuirsi della crisi in Ucraina, dopo il via libera della Russia alle operazioni militari. Tutto il mondo sta seguendo con grande attenzione e preoccupazione la situazione tra la Russia e l’Ucraina. La Casa Bianca ha risposto con l’avviso alla Russia: “Le continue violazioni del diritto internazionale causeranno un grande isolamento politico ed economico”. “Non si può agire con i metodi del XIX secolo nel XXI secolo, invadendo un altro Paese con motivi costruiti e pretestuosi”, ha detto John Kerry, segretario di Stato americano, in un’intervista sulla CBS. Dopo un colloquio telefonico tra Putin e Obama, il presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto riferisce l’agenzia Ria, ha detto “La Russia si riserva il diritto di proteggere gli interessi suoi e dei russi se ci fossero violenze in Crimea e nell’Ucraina dell’est”, mentre sarebbe preoccupato per le azioni “provocatorie e criminali” degli ultranazionalisti, incoraggiati dalle autorità ucraine.
Gli Stati Uniti non parteciperanno alle riunioni preparatorie del G8 a Sochi e Obama chiede a Putin di ritirare le proprie truppe dalle basi in Crimea. Lunedì gli Stati Uniti hanno richiesto “l’invio immediato” in Ucraina di osservatori dell’Osce (Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa). L’annuncio giunge al termine di una riunione speciale dell’Osce tenutasi a Vienna. Tale missione costituirebbe un tentativo di “garantire la tutela dei diritti e delle minoranze e di assicurare il rispetto dell’integrità territoriale”, ha sostenuto l’ambasciatore americano Daniel Baer. ”Siamo profondamente preoccupati per le notizie di movimenti militari adottate dalla Federazione Russa all’interno di Ucraina”, continua Obama.
Gli Stati Uniti unitamente alla comunità internazionale ammoniscono la Russia che ci saranno ‘”prezzi da pagare per qualsiasi intervento militare in Ucraina”. Mentre al momento non vi è alcuna indicazione di un’azione militare statunitense o alleata, anche il percorso di una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di condanna dell’azione russa sarebbe bloccata da Mosca nella sua qualità di membro permanente . Obama ha avvertito che un intervento militare russo in uno stato post-sovietico avrebbe ‘”rappresentano una profonda ingerenza in questioni che devono essere determinate dal popolo ucraino “. Il tentativo è di esplorare la strada di una mediazione internazionale.
In un video Julija Timoshenko, la leader dell’Unione di Tutti gli Ucraini “Patria” e la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro dell’Ucraina, si è rivolta ai cittadini ucraini accusando la Russia di voler diffondere “panico e instabilità” nel suo Paese. “In questa guerra iniziata da Mosca dobbiamo rimanere calmi”, questo l’appello di Timoshenko.