Nel mese di giugno, la SAIG ha avuto uno scambio di lettere con il Consolato Generale d’Italia a Ginevra sulle criticità dei servizi consolari erogati alla comunità italiana del Cantone di Ginevra.
Le risposte fornite dal Console Generale, Tomaso Marchegiani, anche se hanno ritenuto tutto l’interesse e l’attenzione della SAIG, la stessa non ritiene che si sia data una risposta esauriente alle varie tematiche sollevate.
Di seguito, i punti salienti da approfondire e risolvere:
“Ci permetta di sollevare un punto molto importante, che è la ormai cronica insufficienza dei servizi consolari erogati dal Consolato di Ginevra che arreca gravissimi disagi ai cittadini residenti, di cui raccogliamo da mesi quotidiane segnalazioni e lamentele e che forse ha generato involontariamente la Sua indisposizione, con le nostre comunicazioni.
Indubbiamente, il rapporto connazionali-impiegati è sfavorevole, come del resto lo è in tanti altri Consolati sparsi per il mondo. Finora, purtroppo non abbiamo potuto rilevare miglioramenti di sorta ed abbiamo ricevuto solo vaghe risposte da parte Sua, che in talune occasioni sono risultate peraltro inappropriate, se non addirittura fuori luogo.
La piattaforma Prenot@mi ha un numero di posti di prenotazione assolutamente insufficiente rispetto al numero di richieste e come sa, è difficilissimo riuscire a fissare un appuntamento. Ciò genera frustrazione e disamore verso l’istituzione consolare e verso l’Italia, che in alcuni casi si trasforma in spiacevoli ed ingiusti dissidi nei confronti degli impiegati stessi del Consolato.
Le comunicazioni con il Consolato sono pressoché impossibili. Al telefono, e sovente alle e-mail e alle PEC nessuno mai risponde e neanche ai cellulari predisposti per le persone molto anziane che non riescono ad utilizzare le piattaforme informatiche, si ricevono risposte. L’accesso fisico alla sede consolare è precluso, anche solo per avere informazioni. Gli addetti ai varchi parlano solo francese e respingono “letteralmente” il pubblico, senza eccezioni di sorta.
L’ufficio notarile è inaccessibile ormai dagli anni pre-covid, sia per gli atti, sia per le autentiche, sia per le informazioni. I connazionali sono costretti a rivolgersi, come del resto è indicato dalla stessa e-mail automatica di risposta del Consolato medesimo, a notai italiani o ginevrini con forti esborsi di denaro per le postille e per le traduzioni. Incalcolabile il danno erariale per il mancato incasso delle imposte di registro ed è forse lecito chiedersi la ragione della sussistenza di tale ufficio, se di fatto sembra non funzionare affatto!
Siamo convinti che gli Italiani residenti nella Circoscrizione di Ginevra meritino tutti, in egual misura, una considerazione maggiore e soprattutto dei servizi rispondenti alle necessità ed alle esigenze del millennio nel quale viviamo.
Un comitato per una petizione al fine di segnalare la carenza dei servizi consolari si sta formando, ma la SAIG sta ancora valutando se aderire e mettere in questione l’attuale sistema dei servizi consolari.
La disponibilità della SAIG è sempre stata massima e vuole rimanere tale, cercando di collaborare, insieme ai membri delle sue Associazioni, di mediare, di dare informazioni pratiche e precise sui servizi, tenendo anche delle conferenze e facendo fare delle permanenze a professionisti che aiutassero a trovare soluzioni pratiche ai connazionali, almeno per il notarile. Certo che nessuno può sostituirsi alle funzioni specifiche di un Consolato, per cui viene difficile poter supportare ulteriormente, se non vi è dialogo e possibilità di interagire con i vari uffici. Fatto sta che certamente una migliore organizzazione, responsabilizzazione e lavorazione interna potrebbe favorire il miglioramento dei servizi, così come avviene in altri Consolati che hanno uguali difficoltà.
Le manifestiamo quindi il disappunto e lo smarrimento nel quale ci troviamo, dopo anni di collaborazioni proficue con i tanti Consoli Generali che si sono succeduti. A noi non sembra opportuno continuare in questo modo, fra scontri e dissapori, ma che una discussione franca e costruttiva debba essere intrapresa per appianare e migliorare questa incresciosa situazione venutasi a creare e capire insieme quali sinergie possano esser messe in campo, anche con i Com.It.Es. della Circoscrizione, per cercare di migliorare la situazione sia con le associazioni e sia quella della fruizione dei servizi consolari.
A tal proposito, alcune rimostranze sono state già presentate, dallo scrivente, agli ispettori ministeriali, in occasione della sua recente visita al Consolato di Ginevra. L’auspicio è quello di attirare l’attenzione anche del MAECI sulla necessità di rinforzare le risorse umane ed economiche del Consolato Generale di Ginevra e di aver rispetto delle realtà associative di volontariato che operano da sempre a fianco e per l’emigrazione.”
Nella riunione SAIG, del 29 giugno 2023, si è deciso di pubblicare la presente con il nobile pensiero che sarebbe opportuno e auspicabile che, il Console, come da lui richiesto, confermi la sua disponibilità ed interesse ad un incontro con la SAIG, (entro il 15 luglio), con le sue associazioni e le realtà associative del Cantone, che lo desiderano, come già invitato, per affrontare, cercare di risolvere o migliorare le erogazioni dei servizi consolari con nuove idee e soluzioni.
Comunque sia, la SAIG ha organizzato per il 6 luglio alle 19:30, presso la sua sede al 10 Av. Ernest-Pictet, una serata informativa dove ha invitato il Consolato e il Com.It.Es di Ginevra per ascoltare le rimostranze dei connazionali, al fine di trovare soluzioni accettabili.
Carmelo Vaccaro
Coordinatore SAIG