Sempre più attenti alla salute degli over 60, ecco i nuovi ritrovati per il benessere di chi ha superato la mezza età!
Olio d’oliva contro le malattie cardiovascolari e l’arteriosclerosi
È soprattutto grazie ad una sostanza presente nell’olio d’oliva, in particolare spremuto e a crudo, che sarà possibile prevenire le malattie cardiovascolari e curare l’arteriosclerosi. Tale sostanza, detta DMB, agisce sulla flora batterica intestinale impedendo ai microbi che la compongono di produrre molecole tossiche che danneggiano le arterie e provocano arteriosclerosi. Questo è quanto è risultato da una ricerca condotta da Stanley Hazen della Cleveland Clinic e pubblicata sulla rivista Cell. Secondo quanto risultato, infatti, il composto DMB impedisce la produzione delle sostanze tossiche che possono comportare l’arteriosclerosi durante la digestione di alcuni cibi come uova, carni e latticini. Questi alimenti, se assunti in maniera eccessiva, possono essere trasformate dall’intestino in sostanze tossiche che causano l’arteriosclerosi, ovvero l’indurimento della parete arteriosa che compare con l’avanzare dell’età. Attraverso la sperimentazione sui topi di laboratorio, a cui è stato somministrato il composto DMB, è stato costatato che questi non si sono ammalati di arteriosclerosi, così il composto potrebbe essere utilizzato nella lotta ad aterosclerosi e malattie cardiovascolari.
Nuove terapie per combattere i problemi respiratori e allergie negli anziani è stato al centro di un incontro tra 500 allergologi e pneumologi
Problemi come l’asma sono frequenti negli over 60 quanto nei più giovani e non solo come forma già esistente da tempo nel soggetto, ma anche come nuova insorgenza o addirittura come ritorno, vale a dire che il problema può aver avuto origine in età infantile sparendo negli anni per ricomparire in età avanzata. “La terapia è la stessa del giovane, non ci sono raccomandazioni particolari, eccezion fatta per le interferenze dei farmaci legate ad altre malattie concomitanti” afferma Nicola Scichilone, dell’Università degli studi di Palermo. Per quanto riguarda disturbi come la Broncopneumopatia cronica (Bpco) “Sono entrati in commercio – spiega il professor Fulvio Braido, dell’Università di Genova – nuovi farmaci volti a soddisfare richieste specifiche” che riguardano in maniera particolare la possibilità di non entrare in conflitto con le attività motorie. Per quanto riguarda la diffusissima allergia agli acari, l’approccio terapeutico da seguire è quello dell’immunoterapia specifica che negli anni si è elevata a livello del farmaco. Spiega il professor Giorgio Walter Canonica dell’Università di Genova che oggi è possibile parlare di una compressa per l’acaro che molto probabilmente sarà disponibile già a breve sul mercato.
L’attività fisica per tenere giovane il cervello
L’attività fisica non giova solo al corpo, ma anche alla mente e questo vale soprattutto per chi ha superato i 60 anni! Tra i benefici evidenti: aumento dell’elasticità del cervello, la plasticità dei neuroni, aumento della capacità di apprendimento e della memoria. Inoltre pare che l’attività fisica possa dare promettenti effetti terapeutici in caso di traumi cerebrali o deficit visivi. Tutto questo è risultato da uno studio condotto all’università di Pisa e pubblicato dalla rivista Current Biology. Lo studio ha sottoposto 20 individui adulti a cui è stato bendato uno dei due occhi (come quando ai bambini si benda un occhio per riattivare la funzione dell’occhio pigro) mentre guardavano un film. In un caso i volontari dovevano fare esercizio su una cyclette a intermittenza ogni 10 minuti. In un secondo caso dovevano semplicemente vedere il film comodamente seduti in poltrona. Successivamente è stato misurato la plasticità della corteccia visiva, costatando che i volontari durante la visione del film pedalavano sulla cyclette con l’occhio bendato la loro plasticità corticale si potenziava visibilmente di più rispetto a quando i volontari vedevano il film fermi in poltrona. ”Questo studio fornisce la prima dimostrazione che moderati livelli di attività fisica potenziano la neuroplasticità della corteccia visiva in individui adulti”, sostiene Claudia Lunghi a capo della ricerca.