Vediamo insieme quali sono le cause di questa mancanza di offerta, in primis il rincaro dei materiali, la guerra, il rialzo dei tassi di interesse, l’eccessiva burocrazia, il Superbonus e la mancanza di manodopera. A seguito del periodo post pandemico si è verificata una vera e propria corsa al mattone, a favorirla i tassi al minimo storico, questo nei primi mesi del 2021, tutte le offerte del mercato sono state assorbite in tempi brevi. Quello che è cambiato è la tipologia delle abitazioni richieste, dovuto forse ai forzati confinamenti, nelle proprie case sulla scorta di una scellerata politica che ha leso i diritti principali di libertà del cittadino. Oggi gli immobili maggiormente richiesti devono avere i seguenti requisiti: superfici abitative più ampie, terrazzi, giardini. Nelle grandi città e nei capoluoghi di regione l’offerta maggiore rimane per gli immobili con tre locali, mentre è scarsa sia per i monolocali che per gli immobili a quattro e cinque locali. Un’altra delle cause principali della mancanza di offerta è stato l’avvento del Superbonus, infatti molti proprietari hanno posticipato la vendita dell’immobile a lavori ultimati, per avere un maggior utile per poter usufruire degli sgravi fiscali. Gravi problemi si hanno anche nella costruzione delle nuove abitazioni, per mancanza di manodopera, e per il reperimento dei materiali da costruzione, nonché per l’aumento esponenziale del loro costo e per l’immancabile assurda burocrazia sempre più complessa per il rilascio delle concessioni edilizie. A parte le nuove costruzioni, la crisi dell’offerta, pare interessare anche l’usato, infatti molti proprietari hanno preferito ritirare l’immobile dal mercato messo in vendita ad un prezzo troppo elevato, ed aspettare tempi migliori per realizzare.Visto che a causa dell’aumento dei mutui attualmente il numero degli investitori è decisamente calato, molti puntano sugli affitti.
Dr. Paolo Gasparini