Sono 592.601 gli studenti iscritti alle prime classi della scuola superiore per l’anno scolastico 2010/2011, che ha preso il via lunedì, e che usufruiranno della nuova riforma.
I Licei, accorpati a sei indirizzi, vedono il Liceo scientifico, senza il latino, in testa nelle iscrizioni con 114.593 alunni, il classico con 42.018 iscritti, il linguistico con 33.779, il Liceo delle scienze umane con 26.970 e l’artistico con 22.815. I 37 Licei musicali, tra le novità principali della riforma, partono al completo, così come i coreutici, con un totale di 1.226 iscritti. Gli Istituti Tecnici, riorganizzati in due settori e 11 indirizzi, ed i professionali in 5 settori e 6 indirizzi, sono cresciuti in modo significativo. L’Istituto Tecnico, settore tecnologico, ha 101.623 iscritti, l’istituto professionale 94.764.
Queste le principali novità illustrate in una nota dal ministero. Per quanto riguarda la scuola superiore, si elimina la frammentazione che ha caratterizzato gli ultimi decenni della scuola italiana”.
Una riforma “epocale”, ricorda il dicastero di viale Trastevere, perché per i licei si supera la legge Gentile del 1923, per i tecnici la riforma era attesa da 80 anni. Vengono ripensati i quadri orari, così come sostenuto dall’Ocse. Vengono incrementati gli orari della matematica, della fisica e delle scienze per irrobustire la componente scientifica nella preparazione degli studenti.
È potenziato lo studio delle lingue, con la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni dei licei ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia. Una materia del quinto anno sarà insegnata in inglese e vengono istituiti due nuovi licei: il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane
Il governo, si legge in una nota del ministero, punta molto sugli istituti tecnici e professionali che finalmente non vengono più considerati una scuola di serie b, ma anzi una risposta alla crisi economica. Formerà le professionalità richieste dal mondo del lavoro. Per quanto riguarda i Licei, si introducono due nuovi licei: il musicale-coreutico e quello delle scienze umane. Vengono inoltre rivisti e aggiornati i vecchi licei.
Le famiglie sono disorientate dalla miriade di indirizzi sperimentali, addirittura 396. Dal 2010 gli indirizzi saranno solo 6. L’obiettivo, sottolinea il ministero, è quello di coniugare tradizione e innovazione.
Per quanto concerne, invece, gli istituti tecnici e professionali, il rilancio della cultura tecnica e professionale è la migliore risposta della scuola alla crisi. Il riordino favorirà la formazione necessaria per il rilancio del made in Italy e consentirà una pluralità di scelte formative, anche coordinate con il sistema d’istruzione e formazione professionale delle Regioni.
In questo modo sarà possibile contrastare la dispersione scolastica e offrire a tutti i ragazzi l’opportunità di conseguire entro i 18 anni almeno una qualifica triennale. I nuovi tecnici confermano la volontà del governo di rilanciare e potenziare la formazione tecnica e professionale per rispondere all’emergenza tecnico-scientifica evidenziata dal sistema produttivo che fatica a trovare giovani diplomati da inserire nelle imprese manifatturiere.
Anche nel 2009, nonostante la crisi, mancavano all’appello delle assunzioni programmate 50.726 diplomati tecnici. Iscriversi ai nuovi istituti tecnici e professionali consentirà ai giovani maggiori opportunità occupazionali e una riduzione dei tempi di transizione tra scuola, formazione e lavoro.
I nuovi tecnici si divideranno in 2 settori (Economico e Tecnologico) e 11 indirizzi. Sono previsti più inglese, più ore di laboratorio e maggiore sinergia con il mondo del lavoro.
I nuovi istituti professionali si divideranno in 2 settori (Servizi e Industria e artigianato) e 6 indirizzi. Sarà garantita più flessibilità nell’offerta formativa, stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro.
Le nuove indicazioni nazionali riformano organicamente, per la prima volta dal 1923, i contenuti dell’istruzione liceale. Gli studenti dovranno raggiungere livelli di conoscenza obbligatoria uguali a quelli richiesti a livello internazionale.
Novità anche nei programmi: particolare attenzione al ‘900 in Storia, Letteratura e Filosofia, senza per questo trascurare la conoscenza del passato. Italiano: la capacità di argomentare in forma scritta e orale e di saper leggere testi complessi diventa un obiettivo comune a tutte le discipline. Matematica: le indicazioni sono state redatte tenendo conto delle indicazioni dell’Ocse. Sono state curate le relazioni con la Fisica e le Scienze. Scienze e Fisica: anche in questo caso si è tenuto conto dei parametri internazionali e delle migliori sperimentazioni in atto.
Per le lingue straniere, viene fissato, per tutti gli studenti, il livello B2 di apprendimento, che ci allinea agli altri Paesi europei.
Il tempo pieno è aumentato, per il biennio 2009-2011, del 3,05%.
Nel prossimo anno scolastico le classi a tempo pieno, grazie all’eliminazione delle compresenze, passeranno da 36.493 a 37.275.
Entro l’anno 2010 sarà bandito un nuovo concorso per diventare presidi. È molto atteso e prevede 3.000 nuovi posti. A differenza del concorso precedente, la prima selezione non sarà fatta per titoli ma attraverso un test attitudinale. Sarà così consentito anche ai più giovani di avere possibilità di superare la prova. In passato l’anzianità di servizio era un elemento che scoraggiava i giovani docenti.
Con il nuovo anno scolastico, sono stati assunti 10.000 nuovi docenti e 6.000 unità di personale ata.
Nascono gli Its, i nuovi istituti tecnici superiori post secondaria, una nuova filiera non universitaria che dura 2 anni e che vede università, scuole e aziende protagoniste della formazione.
Da quest’anno, inoltre, non si potranno superare i 50 giorni di assenza, pena la bocciatura. Inoltre da settembre, in tutti gli ordini di scuola saranno presenti le LIM (lavagne interattive multimediali). Entro la fine dell’anno scolastico saranno oltre 40.000 le classi che ne usufruiranno e 300.000 insegnanti saranno formati all’utilizzo delle nuove tecnologie. Siamo anche alla vigilia dell’adozione dei libri digitali che dal prossimo anno scolastico saranno obbligatori.
La rivoluzione digitale toccherà anche le famiglie: si potrà seguire l’andamento scolastico dei figli attraverso internet, consultare la pagella, prenotare i colloqui con i professori e ricevere un sms quando il figlio manca da scuola.
Inoltre, attraverso la carta dello studente si potrà entrare ed uscire da scuola ed essere registrati automaticamente. Quasi la metà delle scuole superiori è già stata dotata degli strumenti necessari.
“La scuola italiana cambia e parte la riforma che era attesa da decenni”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini, ricordando che “viene completamente ridisegnata la struttura della scuola superiore, all’insegna della chiarezza e della modernità.
Maggiore il collegamento tra scuola e lavoro, più attenzione alle materie scientifiche, più inglese e rilancio dell’istruzione tecnica e professionale. Questa è una riforma – conclude il ministro – che ha deciso di puntare sugli studenti e sul loro futuro”.
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