Sabato 21 e domenica 22 aprile, la Presidente Lucia Barazzutti ed il Comitato della Sezione AVIS di Ginevra hanno ospitato l’Assemblea Regionale dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue Svizzera.
Già da sabato gli avisini ginevrini hanno dato il benvenuto, oltre che al Direttivo AVIS Svizzera ed alcuni delegati degli altri cantoni elvetici, ai consiglieri AVIS Nazionale Antonio Esposito di Napoli e Annamaria Fantauzzi di Torino. Dopo il benvenuto e la visita alla Città di Calvino in pullman, i padroni di casa hanno invitato i loro ospiti ad una cena in un ristorante tipico ginevrino. Domenica 22, alle 9.30, i numerosi delegati e invitati si sono riuniti per la colazione prima di iniziare la 47esima Assemblea Regionale Svizzera dell’AVIS nel teatro del Cercle de l’Espérance a Ginevra. Dopo l’indirizzo di saluto ai delegati e a tutti iconvenuti, Lucia Barazzutti ha ringraziato per la loro presenza il Presidente del Comites F. Celia, il Capogruppo degli Alpini A. Strappazzon e il Coordinatore della SAIG C. Vaccaro, tutti e tre donatori di sangue e affiliati all’AVIS di Ginevra.
Il Presidente AVIS Svizzera, Vittorino Marsetti, ha dato lettura della relazione morale con un’incitazione alle sezioni elvetiche a migliorarsi, per quanto possibile, l’invito ai donatori conosciuti ad iscriversi all’associazione e l’auspicio di una maggior apertura agli stranieri, analogamente a quanto si fa anche in Italia, per rendere più efficace la missione dell’AVIS. Preso atto che l’AVIS Svizzera ogni anno si evolve sempre di più, stando alle cifre confortati delle 1741 donazioni dell’anno passato e dell’incremento del numero dei soci che oggi ammonta a 1399, numero che include 61 soci donatori in più rispetto al 2010, Marsetti ha esortato ad un maggiore impegno nella struttura direttiva delle varie sezioni per prevenire che problemi di carattere gestionale possano condizionare la vita delle sezioni, come nel caso di quella di Lenzburg, chiusa non per mancanza di donatori ma per l’ineludibile rinnovo dei quadri direttivi. Si sono poi susseguite le allocuzioni del dott. Antonio Esposito, Presidente AVIS Napoli e Consigliere Nazionale e l’emozionante testimonianza della Consigliere Nazionale, Annamaria Fantauzzi Nella mozione finale, approvata dell’Assemblea, il doveroso ringraziamento all’AVIS Nazionale per il sostegno e per il contributo elargito all’Avis Svizzera accompagna la rinnovata dichiarazione d’impegno nel volontariato per poter affrontare le nuove sfide generazionali, ad iniziare dalla ricerca di nuovi soci e dall’avvio di una campagna informativa sui compiti associativi dirigenziali per incoraggiare la disponibilità alla partecipazione nei consigli direttivi comunali. Il tutto esaltando l’italianità dell’associazione.
La presa d’atto, positiva, che in molte comunali è in corso un attivo tesseramento di nuovi soci donatori, non esime dall’esigenza di tentare di recuperare i dati relativi ai nuovi donatori presso i centri trasfusionali. In merito alla comunicazione, la mozione auspica che sempre più comunali istituiscano un loro sito web e che quelle che già ne dispongono lo tengano aggiornato in modo che esso possa efficacemente costituire un utile e moderno veicolo di propaganda, senza trascurare la possibilità, e l’opportunità, di anticipare via e-mail la bozza morale del presidente. La mozione si chiude con un invito alle comunali in difficoltà ad avvalersi maggiormente dell’aiuto del direttivo regionale per superarle e con un ringraziamento alla comunale di Ginevra per l’ottima organizzazione e la squisita ospitalità. Dal costruttivo dibattito sul tema focale dell’assemblea “L’AVIS è ancora utile?” è emerso con chiarezza che l’AVIS non è solo ancora utile ma, più ancora, indispensabile. Ne fanno fede le cifre nella loro eloquenza: 1.200.000 soci in Italia e in Svizzera con più di 2.000.000 di donazioni.
I tanti che hanno fruito delle donazioni di sangue, bene prezioso insostituibile, oggi ringraziano l’AVIS se possono ancora sorridere, vivere e apprezzare le gioie di questo mondo terreno. L’altra faccia della medaglia è data dai donatori che si prodigano con abnegazione e spirito di fratellanza, consapevoli che la loro offerta non può e non potrà mai essere monetizzata. I sentimenti che li animano sono complessi ma sintetizzabili in una breve locuzione: l’AVIS bisogna averla nel sangue per donare il proprio sangue.