Secondo gl’italiani, l’età in cui si raggiunge la maggiore soddisfazione sessuale sono i 45 anni circa. Ovviamente, la condizione è che bisogna avere un buon rapporto con il partner. Lo dice l’83% dei nostri connazionali, uomini e donne, di età superiore ai 18 anni. A rilevare questi dati non è un istituto italiano, ma uno francese, L’Institut français d’opinion publique, per l’azienda farmaceutica Mylan. Dai dati raccolti emerge anche che il 70% degli italiani si dichiara soddisfatto della propria vita sessuale fino ai 65 anni. Superato il 65.mo anno, la soddisfazione scende al 65% e cominciano i problemi. Sono il 64% degli uomini a dichiarare un calo del desiderio, il 51% difficoltà a raggiungere l’orgasmo e il 64% a raggiungere l’erezione. Nella fascia di età compresa tra i 35 e i 40 anni questi disturbi toccano solo il 35% degli uomini. Nella nota che accompagna lo studio, si legge che “chi ha problemi sessuali ne parlerebbe col partner piuttosto che col proprio medico. Se questo è segno di progresso, il consulto con lo specialista aiuterebbe ad individuare lo stato di salute generale perché la disfunzione sessuale segnala numerose patologie, come diabete di tipo 2, depressione e disturbi neurologici”.
La felicità fa bene in tutti i sensi, fa benissimo soprattutto al benessere fisico. Il concetto non è affatto una novità, ma è ribadito da una serie innumerevole di trattati, sondaggi, studi. L’ultimo è stato condotto da un gruppo di ricercatori americani dell’Università della Carolina del Nord, che prova che la serenità di fondo, costante, aiuta a rafforzare gli anticorpi e dunque a contrastare meglio i malanni. E i momenti di felicità? Secondo lo studio, le emozioni belle equivalgono invece a uno stress, che va ad indebolire le nostre difese. I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni dopo aver analizzato un gruppo di 80 persone, studiandone il sistema immunitario in differenti condizioni di gioia. E’ la prima volta che viene differenziata una risposta del corpo umano ai due tipi di felicità. Ecco quello che ha detto la ricercatrice dello studio, la psicologa Barbara Fredrickson: “E’ bene ricordare che i pensieri e momenti positivi fanno bene in entrambi i casi di felicità, ma le emozioni che proviamo oggi contribuiranno in qualche modo a dire chi saremo in futuro, anche a livello cellulare”.
Il mal di schiena si può combattere con lo yoga in maniera molto efficace. Una ricerca della Boston University dimostra che i benefici dello yoga si possono avere anche con una sola seduta a settimana. L’esperimento è stato condotto su 95 persone colpite da lombalgia e suddivise in due gruppi in base alla frequenza delle sessioni di yoga (una o due volte a settimana). Ebbene, al termine della sperimentazione, durata un mese e mezzo, tutti i partecipanti hanno visto ridursi il dolore lombare e sono ricorsi meno ai farmaci antidolorifici. Il dato interessante dello studio è che non è stato riscontrato alcun beneficio aggiuntivo in chi ha praticato yoga due volte a settimana rispetto a chi invece lo seguiva una sola volta.
I prodotti di bellezza una volta erano appannaggio esclusivo delle donne, ora non più. Uno studio recente ha dimostrato che poco meno di un terzo del giro d’affari di cosmetici (sei miliardi di euro) si deve ad acquisti da parte degli uomini. Se in passato erano i dopobarba a troneggiare nel campo della cosmetica maschile, oggi nelle profumerie, nelle farmacie e nei supermercati si possono acquistare sempre più creme per il viso e il corpo, detergenti ad hoc, trattamenti antirughe e per i capelli. La domanda è: gli uomini stanno diventando vanitosi come le donne? La risposta è una presa d’atto incontestabile, che abbia o meno a che fare con la vanità. Un recente documento dell’American Academy of Dermatology mette in evidenza come la pelle maschile sia sì più spessa, tonica e resistente di quella femminile, ma non per questo non ha bisogno di cure. Ecco cosa dice un dermatologo americano, il dottor Ivan Camacho: “La scarsità di grasso sottocutaneo fa sì che con gli anni, quando questo grasso scompare quasi del tutto, il viso appaia più svuotato di quello delle donne. Il cedimento cutaneo avviene più repentinamente rispetto alle femmine, così anche le rughe che poi compaiono risultano più marcate e profonde. Non si deve poi dimenticare che gli uomini hanno un tasso più elevato delle donne di melanoma, probabilmente anche perché molti tengono i capelli corti o li perdono, esponendo una maggiore area cutanea ai raggi ultravioletti”.