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22 November 2024
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Italiani in Svizzera

La storia di Davide Gallace

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Raccontaci di te…
Mi chiamo Davide Gallace, compio 20 anni a luglio, sono nato a Winterthur e ho studiato in Svizzera.
Mio padre è originario della Calabria e mia madre, invece, della provincia di Avellino. Vado spesso in Italia, anche se ultimamente un po’ meno che in passato, ma quando ritorno è sempre un piacere. Attualmente sto terminando l’apprendistato (KV) di economia e commercio a Winterthur, poi a maggio dovrò fare l’esame… spero che vada tutto bene…

I tuoi genitori quando sono venuti e perché?
Mio padre, dopo aver fatto il militare a Brescia, ha raggiunto suo fratello qui in Svizzera nel 1990, mentre mia mamma è venuta dopo il terremoto dell’Irpinia dell’80. Per lei venire qui è stato un passo particolarmente difficile, inizialmente voleva tornare in Italia.
Adesso invece, contrariamente, mio padre vorrebbe rientrare, mentre mia mamma si è serenamente ambientata.

Che legame hai con l’Italia?
Sono molto legato all’Italia e fiero di essere italiano. Per me ad esempio è più naturale parlare in italiano che in tedesco anche se ho studiato qui e non ho mai frequentato le scuole italiane; anche a casa è consuetudine che in famiglia e con tutti i parenti si parli il dialetto. Quando vado in Italia è sempre un piacere ritrovare i miei familiari, anche se purtroppo alcuni non ci sono più, ma è sempre emozionante.

Quando vai in Italia dove vai?
Preferisco andare a casa, trascorrere più tempo possibile con la mia famiglia. Solitamente vado più spesso dai familiari di mia mamma ad Avellino, in Calabria meno. Poi c’è Milano, che per me è una città bellissima dalle mille possibilità…

Il legame con la Svizzera invece?
La Svizzera mi ha dato quello che l’Italia purtroppo in parte mi ha negato. Mi ha dato l’opportunità di studiare e di poter realizzare i miei sogni. Il bello della Svizzera è che tutto è molto più semplice, rispettoso e chiaro: ciò che è tuo, è tuo… ciò che è mio, è mio. Gli Svizzeri sono persone molto corrette, e tendono a non abusare della fiducia che viene riposta in loro: se vogliono tre si prendono tre… non quattro, cinque o sei…
Hai mai notato di essere stato trattato diverso da uno svizzero?
No, l’unica cosa che ti posso dire è che mi sento un po’ straniero sia qui che in Italia: qui mi chiamano l’italiano, là lo svizzero. Sono un migrante nel mondo, però ringraziando Dio, non ho mai dovuto confrontarmi personalmente con episodi di razzismo. Mi hanno sempre rispettato, probabilmente perché io ho sempre rispettato gli altri.

Raccontaci del tuo hobby, hai organizzato la serata con Marco Carta, quali eventi hai fatto in passato?
Attualmente è ancora un hobby, ma spero di farlo a tempo pieno dopo aver finito l’apprendistato.
Ho realizzato il mio primo evento con Raffaella Fico all’Aura di Zurigo, successivamente altri eventi al P1 a Dübendorf e alcune serate al Flamingo di Zurigo. In futuro ci sarà un grande evento a Lucerna, ma non vi posso dire di più, è una sorpresa! Nel frattempo mi sto muovendo anche in Italia: ho fatto un evento a Milano e dopo l’estate sono in progetto alcuni eventi ancora più importanti.

Dove nasce questa tua passione?
Nasce tutto da mio zio, che ha realizzato diversi eventi sia in Italia che negli Stati Uniti dandomi preziosi consigli ed utili contatti. Per me è un idolo… partito da zero è riuscito a lavorare a Broadway!

Cosa ci possiamo aspettare delle tue serate?
Quasi tutti i miei eventi si svolgono nei club, ma organizzo anche feste private. Le mie serate non sono dedicate esclusivamente per gli italiani, ma cerco un coinvolgimento più ampio. La cosa più bella è quando, a fine evento, la gente mi ringrazia appagata e sorridente. Vale più del guadagno… Significa che ho potuto regalare loro un momento di piacere e distrarli dai problemi del quotidiano. Cerco sempre, dando il meglio di me, di realizzare delle serate speciali all’insegna del puro divertimento.

Ma tu hai anche un altro hobby…
Sì, faccio l’attore, ed ho partecipato ad uno spettacolo teatrale a novembre a Milano, con il regista Enrico Bernardi. Il mio più grande sogno è diventare un attore, ma prima mi servono esperienza e contatti. Vorrei andare a studiare in America, ma ho bisogno di tempo per strutturarmi sia dal punto di vista economico che professionale. La mia passione di diventare attore nasce precisamente il 26 dicembre del 2010 quando sono andato per la prima volta con mio padre a vedere un film natalizio al cinema. Mio padre rideva, io lo osservavo e lo vedevo felice. L’idea di poterlo rendere felice ha fatto scaturire in me questo desiderio. Inoltre mi sono reso conto che quando guardavo i film, non mi soffermavo solo sul film in sé, ma mi interessavo di ciò che c’era dietro, la preparazione, il personaggio… Nel 2012 ho fatto un corso di tre mesi a Milano e successivamente ho finito l’Accademia Cologno Monzese, che mi ha permesso di prendere parte ad una trasmissione su SKY Italia e a una piccola fiction con Enrico Beruschi. Adesso sono alla ricerca di un’agenzia su Roma, perché sono orientato a fare del cinema più che del teatro. Certo i più grandi vengono dal teatro, ma io voglio arrivare al cinema. L’Italia ha una grande tradizione cinematografica e teatrale, ma l’America ha fatto dello show business un’imponente industria, dove i migliori attori sono spesso italiani, come Leonardo Di Caprio, Al Pacino, Marlon Brando… Ma intanto ho bisogno di fare esperienza, poi vedremo se la strada imboccata mi porterà ad Hollywood. A mia madre l’idea dell’America non piace molto, lei vuole che vada in Italia, ma se avrò l’opportunità di andare, non mi farò sfuggire l’occasione e passo dopo passo…

Qual è il tuo film preferito?
“La ricerca della felicità” con Will Smith, perché ti fa capire che se desideri realmente qualcosa, anche nella sofferenza, se non ti arrendi, ce la puoi fare.

Gallace Productions
Tel. 076 523 82 85

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