Ormai se ne parla da mesi. L’influenza A è una realtà distruttiva che dissemina morti. L’ultimo bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ne conta addirittura 5.700, di cui circa 4.000 in America, mentre i casi accertati sarebbero 440mila. Le ultime allarmanti notizie vengono dall’Italia e riguardano il decesso di una ragazzina di 11 anni, Emiliana D’Auria, e di altre due donne di 42 e 72 anni, tutte campane.
Come si vede da questi casi, l’influenza colpisce individui di diversa età e diversa categoria. Nonostante questo, le autorità sanitarie svizzere sostengono che non sia il caso di allarmarsi più del dovuto poiché si tratta di un’influenza assolutamente paragonabile a quella stagionale. Per questo in Svizzera non verranno presi provvedimenti particolari come, invece, hanno già fatto Turchia e Stati Uniti dove è stato dichiarato lo stato d’emergenza e ben 600 scuole rimarranno per ora chiuse per evitare una maggiore diffusione del virus e per facilitare la somministrazione del vaccino. In Svizzera le uniche raccomandazioni riguardano la prevenzione: bisogna evitare ogni contatto con chi presenta sintomi influenzali quali febbre, sonnolenza, perdita di appetito e tosse. A partire dal mese di novembre il vaccino sarà distribuito nei vari cantoni, sarà completamente gratuito e facoltativo. E a quanto pare l’86,4% dei circa 600 elvetici intervistati non ha alcuna intenzione di farsi vaccinare! Questi sono i dati pubblicati dai settimanali SonntagsBlick e Il Caffè che riportano, inoltre, che l’83,9% non si vaccinerà neanche per l’influenza stagionale e il 60% accusa le autorità di trasmettere notizie troppo allarmanti sulla questione.
Nel frattempo, la campagna di sensibilizzazione “Uniti contro l’influenza” partirà a metà novembre e già dalla prossima settimana partirà il piano di distribuzione dei vaccini. Questi sono due: il Focetria, prodotto dalla casa farmaceutica elvetica Novartis, indicato per i bambini a partire dai sei mesi, e il Pandemrix, del gruppo farmaceutico britannico-americano GlaxoSmithKline, per le persone a partire dai 18 anni. Ma su quest’ultimo ci sono ancora dubbi: in particolare sarebbe sotto inchiesta l’adiuvante AS03, componente base del Pandemrix. Infatti, a quanto risulta dalle ultime notizie, la Swissmedic, l’istituto svizzero per gli agenti terapeutici, ha emanato delle restrizioni sul suo uso perché, mentre si possiedono molti dati riguardanti l’uso del Pandemrix sugli adulti sopra i 18 anni, mancano dati su tutte le altre categorie quali donne incinte, bambini e anziani oltre i 60 anni di età. Quindi, la somministrazione di Pandemrix a queste categorie di persone non è stata ancora omologata ma il vaccino può comunque essere distribuito agli adulti tra i 18 e i 60 anni perché ritenuto in grado di fornire loro un’adeguata protezione. La Swissmedic ha autorizzato invece, senza alcuna restrizione, l’uso del vaccino prodotto dalla Novartis che invece contiene l’adiuvante MF59, usato anche per le influenze stagionali.
Eveline Bentivegna