Approvata la Convenzione contro gli abusi sessuali: è il primo strumento internazionale che riconosce come reato le diverse forme di abuso ai danni dei minori
L’abuso sessuale è sempre un atto ingiustificabile ma quando a subirlo sono i bambini o i minori allora diventa proprio un crimine ripugnante. In questo periodo si è creato un sempre maggiore allarmismo a causa delle recenti vicende che hanno visto come protagonisti molti uomini di Chiesa che, forti della loro posizione, avrebbero abusato di diverse vittime innocenti. Ma la pedofilia e gli abusi sessuali in genere, purtroppo, non sono ascrivibili esclusivamente a determinati ambienti: spesso avvengono in diversi modi e luoghi coinvolgendo tutti gli strati della società, dalla scuola alla famiglia, dalla Chiesa all’ambiente di lavoro. L’unica cosa certa è che a farne le spese sono sempre loro: le vittime.
Così, per una maggiore tutela dei minori, il Consiglio Federale ha approvato la Convenzione del Consiglio d’Europa con la quale si intende proteggere i minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali e, in misura maggiore, garantire uno sviluppo sessuale sereno di bambini e giovani. La nota è stata inviata venerdì scorso dal Dipartimento Federale di giustizia e polizia e vi si legge che tale Convenzione entrerà in vigore in Svizzera il 1° luglio 2010. Diverse sanzioni saranno inflitte in caso di maltrattamenti sessuali ai danni di bambini, prostituzione infantile, pedopornografia e partecipazione forzata di minori a esibizioni di carattere pornografico.
L’approvazione di tale Convenzione richiede, però, anche la revisione del Codice Penale svizzero attualmente in vigore poiché, in determinati ambiti, estende la protezione penale ai giovani dai 16 ai 18 anni. In modo particolare, un adeguamento del Codice Penale sarà necessario per punire chi ricorre a prestazioni sessuali di minorenni di età compresa tra i 16 e i 18 anni in cambio di compensi in denaro così come si dovrà estendere anche le disposizioni penali sulla pedopornografia. Infine, si legge sulla nota che “oltre a queste fattispecie penali, la Convenzione prevede pure disposizioni in materia di prevenzione, protezione delle vittime e programmi d’intervento che sono in toto o in parte di competenza dei Cantoni. Consultati nel corso del 2009, tutti i Cantoni si sono detti favorevoli alla firma della Convenzione”.