Potrebbe essere proprio la Tav il motivo di una possibile crisi per questo governo giallo verde, visto che la scorsa settimana è stato
al centro di un botta e risposta tra i due vicepremier. Se da un lato le intenzione a continuare i lavori e andare avanti con la tav sono chiare e fortemente volute da Matteo Salvini, dall’altro lato il Leader del M5s è di tutt’altro avviso. “Finché ci sarà il Movimento al Governo, la Tav non si farà” ha dichiarato Luigi Di Maio. “Per me valgono le priorità: in questo governo ce lo siamo detti chiaramente dall’inizio, ci sono cose su cui siamo d’accordo e altre no. Lavoriamo su quelle su cui siamo d’accordo, altrimenti devo concludere che si spinge su cose su cui non siamo d’accordo per creare tensioni nel governo? Io non lo consiglio”. Ma il Ministro dell’Interno sembra essere di un’altra idea, per Matteo Salvini la Tav è una di quelle opere di cui l’Italia ha bisogno. “Sia l’Abruzzo che l’Italia hanno bisogno di più opere, di più ferrovie, di più strade: i soldi servono per finire le opere cominciate, non per tornare indietro”.
“Il mio è un pensiero, se sono stati scavati 25 chilometri di tunnel, è più utile andare avanti e finirlo o spendere soldi per chiudere il buco? Io sono per andare avanti”. Ma il vicepremier leghista tranquillizza tutti svelando di non voler far saltare il governo per la Tav, però, “le cose vanno fatte”. Forse però più minaccioso per il governo potrebbe essere il risultato della questione immunità di Matteo Salvini, che sembra dipendere proprio dalla scelta pentastellata. “Non siamo al mercato, io ti do questo tu mi dai quello, è roba di vecchi governi, non ho bisogno di aiutini, ho fatto il ministro, io blocco gli sbarchi, sveglio l’Europa e fermo i morti e le partenze, l’ho fatto, lo farò, poi sulla Tav aspettiamo i numeri” ha risposto Salvini a chi gli chiedeva se l’indecisione di Luigi Di Maio sul voto per il caso Diciotti potrebbe avere un certo peso sulla sua decisione per la Tav.
“Nella nostra storia non abbiamo votato per utilizzare immunità parlamentari – ha spiegato Di Maio sul voto sulla Diciotti -. Questa è un po’ diversa da un’immunità ma per quanto mi riguarda mio riferimento sono i senatori della giunta che seguiranno tutto il procedimento. Poi decideremo”. Nel frattempo però Di Maio è tornato a farsi accompagnare dall’attivista 5stelle Alessandro Di Battista che invece non si nasconde certo dietro una doverosa diplomazia: “Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi e non serve a niente tornasse da Berlusconi e non rompesse i cogl*oni, chiaro?”, ha affermato Di Battista a margine di un evento a Chieti per le Regionali in Abruzzo. Ma Di Battista non è sembrato altrettanto chiaro per quanto riguarda l’immunità di Salvini: se ospite da Barbara D’Urso consigliava a Salvini di rinunciare “all’immunità e si vede, fermo restando che quell’azione sulla Diciotti è stata di tutto il governo. Io credo che un sacco di persone che vogliono contrastare politicamente Salvini gli stiano facendo un favore”.
Lo stesso Di Battista, solo due giorni dopo, cambia completamente idea e ospite da Bruno Vespa a Porta a Porta dichiara “Ingiusto processare Salvini”.
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