Il secondo Barometro elettorale della SSR vede una crescita della sinistra e il rischio che la destra perda la maggioranza al Nazionale. Il tema principale è l’ecologia e domina l’agenda politica
Il parlamento svizzero sarà interamente rinnovato. Il prossimo 20 ottobre i cittadini svizzeri rinnoveranno il parlamento svizzero e sono chiamato a eleggere i 200 membri della Camera del popolo (Consiglio nazionale) e i 46 membri della Camera dei Cantoni (Consiglio degli Stati). A quattro mesi dalle elezioni federali i sondaggi ed i risultati delle elezioni cantonali evidenziano uno spostamento a sinistra come non succede da 16 anni. Il secondo Barometro elettorale 2019 realizzato dall’istituto di ricerca Sotomo conferma questa tendenza verso sinistra. In forte calo è data l’Unione democratica di centro (UDC) che dovrebbe rimanere però il primo partito.
Tra i temi che accompagneranno la campagna elettorale quello principale è la discussone sul cambiamento climatico. Un’onda verde, che secondo gli esperti, non perderà in attualità fino al giorno del voto e dovrebbe dare slancio ai partiti ecologisti: Partito ecologista svizzero (PES/Verdi) e i Verdi liberali (PVL). Al cambiamento climatico la Svizzera non può politicamente sottrarsi, come dimostra l’impegno di alcuni partiti borghesi di centro-destra (a parte l’UDC) di affrontare un tema di sinistra e di sostenere anche costose misure per la protezione del clima. Ha perso d’attualità invece il tema dell’immigrazione, perché preoccupa solo un quarto della popolazione svizzera rispetto alle ultime elezioni del 2015 e per l’UDC, che aveva dominato quattro anni fa con questo tema, si pronostica la perdita di seggi.
La crescita più forte alle elezioni 2019 è, secondo il sondaggio, quella del PES/Verdi. Grazie al dibattito sul clima il partito ha mobilitato gli elettori giovani (molti voteranno la prima volta ad ottobre) e se la tendenza terrà i Verdi potrebbero superare per la prima volta la soglia della doppia cifra, 10.1% (+3 rispetto al 2015). L’avanzata dei Verdi in queste elezioni non andrebbe però a scapito del Partito socialista (PS), che resterebbe stabile con il 19.1% (+0.3). I due dati sottolineano la chiara tendenza di uno spostamento a sinistra, che non si registrava da 16 anni e del quale il PS può approfittare. Difatti il Partito radicale svizzero (PLR), dopo una fase di crescita costante dal 2015, è tornato tra i perdenti e con il 16.2 % è lontano dal raggiungere l’obiettivo di diventare secondo partito. Non ha giovato al PLR il dibatto sul clima, tema sul quale i radicali si sono lanciati a capofitto senza al momento conquistare la fiducia degli elettori sul tema. Anche il Partito popolare democratico (PPD) si avvia a perdere seggi con il 10.6% è quasi raggiunto dai Verdi. Gli elettori del PPD sono insoddisfatti con la politica del partito sul cambiamento climatico, sui premi dell’assicurazione malattia e sulle relazioni con l’Ue. Il PPD spera di frenare la perdita puntando sul digitale. Sui media sociali Facebook, Twitter e LinkedIn o Instagram sostenitori del partito, i così detti influencer, faranno campagna elettorale per avvicinare elettori che non hanno confidenza con il partito. L’erosione dei partiti di centro-destra non tocca il PVL, che è in crescita con il 6.4 % (+1.8). Il partito che perderà più è l’UDC, che resterà primo partito con il 26.5% (-2.9). Secondo il politologo di Sotomo, Michael Hermann, “il partito ha perso carisma e attrazione, non assume più nuove posizioni e non riesce ad attrarre nuovi elettori. È il partito che sta invecchiando di più”.
I temi che occuperanno la campagna elettorale e che preoccupano gli svizzeri sono i premi dell’assicurazione malattia, con i costanti aumenti e il futuro delle relazioni con l’Unione europea (Ue), con la quale è pendente la firma dell’accordo quadro istituzionale. Il Governo elvetico è positivo sui risultati dei negoziati, ma rivendica chiarimenti su protezione dei lavoratori, aiuti di stato e direttiva sulla cittadinanza europea. Sui premi della cassa malati gli elettori sono insoddisfatti con la politica, che non affronta con convinzione il problema dei premi in constante aumento. Su questo problema gli elettori di sinistra e di destra sono addirittura d’accordo.
Gaetano Scopelliti