Parchi naturali ricchi di fauna, impressionanti colonie di uccelli marini, la possibilità di uscire in mare per avvistare balene o foche sui piccoli scogli del litorale, spettacolari aurore boreali e potentissimi getti di acqua: in Islanda domina la natura!
Per tutti gli amanti della natura selvaggia e travolgente, ma senza dubbio affascinante, l’Islanda è sicuramente una delle mete più adatte. Il suo territorio è cosparso di fenomeni naturali di una bellezza e di una potenza spettacolare che lasciano meravigliati tutti i visitatori e gli avventurieri che hanno deciso di esplorare queste terre. Per meglio ammirare i fenomeni naturali che animano l’Islanda è consigliabile andare in primavera e in estate, sia perché le giornate sono più lunghe, sia perché le temperature sono più tiepide: in inverno infatti, c’è molto freddo e le notti sono lunghissime. La sua posizione nelle vicinanze del del Circolo Polare Artico lascerebbe pensare ad un clima molto rigido, invece non è così perché l’ambiente è mitigato dagli influssi oceanici. Dai geyser alle cascate, dai fiordi ai vulcani, dagli iceberg alle lagune, sono tanti i fenomeni naturali che creano i paesaggi suggestivi delle città islandesi come per esempio nella capitale Reykjavik il cui nome significa ‘baia del vapore’, dovuto al vapore dei geyser, sita nella parte sudoccidentale dell’isola, sulla sponda meridionale della baia di Faxa. Il suo centro storico è caratterizzato dalla presenza di case in legno variopinto alternate a edifici moderni e la sera, soprattutto nei fine settimana, Reykjavik si anima fino a notte inoltrata, infatti, in città vi sono oltre un centinaio tra Locali, Bar e Discoteche. Alloggiare qui permette di visitare la famosa Laguna Blu distante circa 30 minuti di macchina da Reykjavik, situata in un campo nero di lava dove è possibile fare un bagno rigenerante nelle calde acque ricche di sali minerali. Dopo le acque geotermali della Laguna Blu, si può visitare il Parco Nazionale Thingvellir, il luogo più famoso di tutta l’Islanda e il primo a ricevere il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Da qui è semplice raggiungere la cascata di Gullfoss e il Geyser di Strokkur. La cascata è la principale attrattiva dell’Islanda in quanto crea due impressionanti muri d’acqua che formano un canyon profondo 70 metri. Qui si può ammirare lo spettacolo naturale del Grande Geyser di Strokkur, che incominciò la sua attività nel XIV secolo. Fino al 1900 ha emesso getti d’acqua bollente alti anche 60 m, ora la sua attività è terminata a causa dei turisti che negli anni l’hanno soffocato con pietre e terra. Vicino a Geysir è sorto Strokkur, fratellino minore nato durante un terremoto del 1294, molto più piccolo ma ancora attivo, con un getto di una ventina di metri ogni cinque minuti. A 10 Km a sud-sud-ovest di Reykjavik, in un’insenatura della Baia di Faxa, sorge Hafnarfjordur, una cittadina portuale.
Oltre a rappresentare una meta ideale per coloro i quali volessero ripercorrere le tracce dei vichinghi, lega il suo nome ad affascinanti leggende popolari, secondo le quali la città ospiterebbe il ‘popolo invisibile’ degli elfi; l’ufficio informazioni in loco dispone addirittura di una mappa per trovare le abitazioni degli elfi. Gli islandesi hanno un vero e proprio culto nei confronti degli elfi e stanno molto attenti a non irritarli. Nessuno sa dove abitino con esattezza, ma se durante i lavori di costruzione di un edificio si verifica una serie inspiegabile di contrattempi, non vi è alcun dubbio: sicuramente si sta importunando la dimora di qualche elfo e, quindi, si provvede a spostare la zona dei lavori. Chi vuol provare la sensazione di vedere il sole a mezzanotte o anche meravigliose aurore boreali, può spingersi fino all’isola di Grimsey, situata nel Circolo Polare Artico, dove si possono ammirare anche vaste colonie di uccelli di 60 specie differenti. Il paese di Vik i Myrdal (500 ab.), il più meridionale dell’Islanda era originariamente un villaggio di pescatori; oggi è un centro turistico frequentato soprattutto per la bellezza del territorio circostante ed è particolarmente rinomato per la produzione di manufatti in lana in vendita a prezzi davvero convenienti. Per quanto riguarda la gastronomia locale, la pietanza principale è senza dubbio il pesce, ma non proprio come quello che mangiamo noi. L’hakar e l’harofiskur, cioè la carne di squalo e il pesce essiccato accompagnato a burro, piatti a base di balena, foca e pulcinella di mare sono i cibi tipici degli islandesi. Ma anche il sursaoir hrutspungar (testicoli di montone in salsa di siero di latte), lo svio (testa di pecora bollita), lo slátur (miscuglio di frattaglie di pecora insaccate e successivamente bollite) sono invece i piatti di carne. Tra i tradizionali prodotti caseari, oltre ai formaggi ai gamberetti e ai funghi, lo skyr è molto simile allo yogurt, spesso mescolato con panna e zucchero, a volte con mirtilli. Ricca, infine, la pasticceria: un dolce tipico è il rugbraud, pane di spezie nero con vago sapore di liquirizia. Mentre la bevanda alcolica tradizionale islandese è il brennivin, sorta di distillato di patate aromatizzato con cumino.