A Molteno (Lecco), paese che ha dato i natali al cantante, la gente si lamenta
Non saranno in molti a conoscere Molteno, un paesotto non distante da Lecco, eppure ha dato i natali a un cantante che è famosissimo, le cui canzoni hanno fatto storia, indimenticabili per poesia, musica e atmosfera: Lucio Battisti, morto nel 1998. Proprio a Molteno è venuta a galla una lamentela generale che covava da tempo: quella sullo stato della tomba di Battisti, che riposa all’interno di una cappella di famiglia. Qual è il motivo della lamentela? All’esterno è tutto in ordine, come in un qualsiasi cimitero custodito e ben tenuto, ma se si guarda all’interno attraverso i vetri della porta, che è chiusa, si scorge un disordine e anche una sporcizia che non dovrebbe esserci. In pratica, oltre a tanta polvere, ci sono carte ammucchiate, ingiallite dal tempo, strappate e arrotolate dall’incuria, che sono la testimonianza dei messaggi dei fan alla sua morte ma che da allora, da 14 anni, sono state abbandonate lì, senza cura, senza pulizia, senza segni di presenza umana.
Al giornalista che si è recato sul posto chiamato da qualcuno che non è contento di quello stato di abbandono e di negligenza, una vecchietta dice: “La vedova non viene mai, qui al cimitero non l’ho mai vista. Qualche volta mi è capitato d’incontrarla in paese, ma da suo marito quella non viene. Io non ascoltavo le sue canzoni, ma chi è Battisti lo so bene. E’ sepolto qui da 14 anni e la sua romba è l’unica di tutto il cimitero a non essere in ordine”. Un’altra vecchietta, che è stata a sua volta interrogata, dice: “Un sudiciume immondo, li ho visti piangere davanti alla tomba quelli a cui piaceva la sua musica”. E’ ovvio che fa il paragone tra la moglie che non va mai al cimitero e che non si degna di raccogliere e riordinare i messaggi di coloro che lo ammiravano e questi ultimi, che hanno pianto per lui e che ancora si fermano commossi quando vedono il suo nome e cognome scritto sulla porta della cappella.
Il giornalista Francesco Gilioli si reca anche dal sindaco, che all’inizio invita alla comprensione, se non alla giustificazione, della moglie, poi è costretto ad ammettere quello che dicono tutti: “ C’è rammarico nel vedere che la tomba non è curata come le altre, la famiglia, con una scelta assolutamente legittima, ha voluto mantenere il più possibile l’anonimato. E’ vero i messaggi, le lettere, le foto sono tutte a terra, gettate alla rinfusa, probabilmente perché la famiglia non risiede stabilmente a Molteno”. Poi aggiunge, sempre su insistenza del giornalista: “ Certo, è un peccato che la tomba sia ridotta in quello stato: Battisti è un patrimonio di Molteno, ma anche dell’umanità. La vedova è a conoscenza dello stato di abbandono in cui versa la cappella e anche delle lamentele dei fan. Ma Battisti prima che un artista è un uomo e la gestione della cappella è un affare privato, della famiglia”.
La moglie di Lucio raccoglierà il messaggio?