Berlusconi assolto per il caso Ruby. Toti di Fi: “allora la vera giustizia esiste”. Salvini della lega “Due assoluzioni ad Arcore, casualità? E chi ci crede?”
È difficile definire quale sia la vera giustizia, forse potrebbe essere sintetizzata definendo la vera giustizia quella che più ci conviene. E a Silvio Berlusconi, a torto o a ragione, conviene di certo l’ultima sentenza secondo cui la seconda Corte d’Appello di Milano ha ribaltato, a sorpresa, la sentenza con cui il Tribunale, poco più di un anno fa, aveva condannato Silvio Berlusconi a sette anni di carcere per il caso Ruby. Solo un anno fa si era beccato ben sette anni di carcere, adesso è stato semplicemente assolto perché “il fatto non sussiste” e perché il fatto “non costituisce reato”. Al ribaltamento più totale della sentenza sul caso Ruby, è corrisposto anche un totale cambiamento di opinione sui magistrati italiani da parte dell’ex premier per il quale “la maggioranza dei magistrati è ammirevole”. I giudici Enrico Tranfa, presidente, e Concetta Lo Curto e Alberto Puccinelli, in tarda mattinata, hanno deciso di cancellare il reato di concussione – che i loro colleghi di primo grado avevano inquadrato nella forma più grave e cioè per costrizione -, mentre per l’accusa di prostituzione minorile hanno stabilito, questa è l’ipotesi avanzata da più parti, che il fatto è accaduto – e cioè i presunti atti sessuali con la marocchina in cambio di denaro o altre utilità – ma che l’allora presidente del Consiglio non fosse consapevole che quella giovane ospite alle sue feste ad Arcore fosse minorenne. In questo modo Berlusconi si è tolto di dosso quella che per lui era solamente “un’accusa ingiusta ed infamante” , anche se un risultato del genere non ha lasciato tutti non poco stupiti, non solo gli appassionati e curiosi che hanno seguito la vicenda giudiziaria, ma anche gli stessi difensori Franco Coppi e Filippo Dinacci, l’avv. Angela Maria Odescalchi che sta seguendo l’ex premier per l’affidamento in prova ai servizi sociali, e alcuni degli altri legali del pool difensivo, che non hanno nascosto la loro incredulità. “È una sentenza che va oltre le più rosee previsioni”, è il commento a caldo di Coppi che ha aggiunto: “Se dovessi fare ora delle lezioni, porterei questo processo come esempio dell’insussistenza dei reati contestati”. “Ha vinto la giustizia. – ha riassunto con una battuta Dinacci – Finalmente è stato applicato il diritto. Penso che il diritto è fatto di equilibrio e buon senso e che questa è stata una vicenda personale che non riguarda il diritto”. “Sono profondamente commosso” è il commento a caldo del leader di Fi, confermando che Fi ne esce sicuramente più forte e che “il percorso politico di Forza Italia non cambia. Credo che questo sia nell’interesse dell’Italia, della democrazia, della libertà”. L’assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo di Appello per il caso Ruby è il “risarcimento per anni di accuse ignobili che si sono dimostrate infondate”. Lo ribadisce Giovanni Toti, consigliere politico di Fi, a margine di un incontro del partito a Novara. Per Toti l’assoluzione, inoltre, “conforta il popolo dei moderati sull’esistenza di una vera giustizia, una fiducia che era francamente venuta meno in passato”. E, aggiunge, “dà serenità per poter costruire il Paese che vogliamo, ovvero con istituzioni moderne, economia che funziona, disoccupazione in calo e giovani che hanno un futuro”. Più sospettoso, invece è Matteo Salvini, il segretario della Lega, durante un suo discorso ha lanciato delle accuse che interesserebbero anche l’attuale premier Matteo Renzi: “Due assoluzioni ad Arcore non si sono mai viste. Prima Piersilvio e poi Silvio. Il fatto che Piersilvio abbia fatto un’intervista in cui abbia detto ‘Renzi è un grande’ ed è stato assolto e che Silvio abbia detto ‘Ti voto la legge elettorale’ ed stato assolto, fa pensare. Una casualità? E chi ci crede?”. Per Marco Travaglio “Non si può comprendere questa sentenza senza ricordare che la normativa per il reato di concussione è stata modificata da Pd e Pdl con il voto della legge Severino”, spiega Travaglio, in un intervento nella trasmissione “Bersaglio mobile” su La7 di Mentana. La nuova norma sull’induzione, infatti, “prevede sia provato anche un indebito vantaggio per il concusso”, in questo caso il funzionario della Questura di Milano che ha risposto alle telefonate di Berlusconi la notte in cui Ruby venne poi affidata a Nicole Minetti. E se la Questura ha sempre negato minacce o violenza nelle telefonate ricevute da Berlusconi, escludendo quindi la costrizione, è altrettanto vero che non è stato provato l’indebito vantaggio del funzionario che avrebbe favorito l’allora presidente del Consiglio, per questo motivo il “fatto non sussiste”. Le motivazioni saranno comunque, pronte entro 90 giorni, a spiegare quale è stato il ragionamento che ha portato all’assoluzione dell’ex Cavaliere contro la quale la procura generale, se non sarà convinta, entro dicembre presenterà ricorso in Cassazione.