Durante la partita Genoa-Siena i tifosi contestano i giocatori genoani e fanno sospendere la gara.
È appena passata una settimana dalla morte del calciatore Morosini e l’effetto, che aveva unito il mondo del calcio in un’ondata di emozione e di speranza, è già svanito. L’immagine del calcio italiano è ripiombata nel fosso della vergogna, da cui non uscirà sano, se non si libererà di quella parte di scalmanati che hanno il potere di umiliare il calcio. La scena surreale vista a Genova è la prova dell’inciviltà sportiva che regna in Italia. I giocatori del Genoa presi in ostaggio da cento imbecilli (tifosi sarebbe un complimento) e costretti a sfilarsi la maglia perché indegni di indossarla. Gli scalmanati privi di cultura sportiva occupano gli spazi dello stadio, perché incapaci di accettare la sconfitta. L’umiliazione più grande è però l’incapacità delle forze dell’ordine, del pubblico, della società di fermare questo spettacolo incivile. Impossibile quando manca un principio morale che porti alla reazione. Solo il giocatore Sculli interviene rifiutandosi di consegnare la maglia e va a discutere con i facinorosi. Sulle misure da prendere si discute invece da anni, senza soluzioni. La prima sarebbe quella di educare fin da piccoli a una civiltà di sport, che in Italia è spesso assente.
Nell’ennesima giornata di vergogna la Juventus mette le mani sullo scudetto allungando sul Milan bloccato dal Bologna in casa. I bianconeri superano in modo brillante la Roma spazzata via dal campo dopo appena 8’ con una doppietta dello scatenato Vidal. Anche se Conte resta prudente, ormai la sua squadra che scoppia di salute e affronta le partite con una convinzione impressionante, vede il traguardo strameritato dello scudetto. Nelle restanti cinque giornate dovrà affrontare le ultime quattro della classifica. Unica incognita potrebbe essere un crollo inatteso, cui è difficile credere, visto la prestazione contro la Roma. Il Milan con il pareggio di San Siro sembra avere abdicato. In questo momento in confronto alla Juventus è la squadra meno fresca e il gioco stenta. Gli infortuni e le decisioni arbitrali sono alibi che spiegano il distacco solo in parte. Rispetto all’anno scorso il Milan è meno brillante e allo scudetto bis credono ormai in poco. “Dobbiamo ancora crederci” sono frasi obbligatorie. Nella lotta per il 3° posto vince solo il Napoli che avvicina la Lazio, che si fa agguantare dal Lecce a pochi minuti dal termine, ma sembra la squadra con le carte migliori in mano. L’Udinese appare spenta e si salva a Verona, mentre a Roma e Inter resta solo la matematica. Le due squadre sono le più appannate. Per la salvezza mirabile il Lecce, premiato con il pareggio a Roma. Ora il Genoa è a un punto e la Fiorentina a tre. Cosmi crede al miracolo. Le inchieste in corso sul calcioscommesse non permettono di fare calcoli, poiché possono arrivare penalizzazione o retrocessioni anche per la stagione in corso. Mercoledì si recupera la 33° giornata sospesa per la morte di Morosini, con Cesena-Juventus e Milan-Genoa, Udinese- Inter, Lecce-Napoli, Roma-Fiorentina per la lotta scudetto, Champions League e salvezza.