Le aziende svizzere sostengono l’accordo quadro istituzionale secondo un’indagine su 1.000 aziende svolta dall’istituto gfs.bern
Le imprese svizzere prosperano, sono contente della situazione economica e desiderano continuare su questa via. Da un sondaggio di gfs.bern, commissionato da Economiesuisse e Alliance Economie-Politique, emerge questa volontà dell’economia svizzera di mantenere i rapporti con il più importante partner economico, l’Unione Europea (UE). Le aziende sostengono l’accordo quadro istituzionale nella forma attualmente in discussione. Per il 67 per cento delle oltre 1.000 aziende che contano almeno 20 dipendenti interpellate, gli accordi bilaterali hanno la massima priorità. L’attuale accordo quadro trova l’approvazione in tutti i settori e in tutte le dimensioni aziendali. L’argomento principale dei favorevoli è il rischio di perdere l’accesso al mercato europeo, mentre i contrari vedono a rischio la protezione dei salari.
I rappresentanti dell’economia adesso attendono presto una decisione politica. Durante la conferenza stampa di presentazione a Berna, Philipp Mosimann, che ha rappresentato Alliance Economie-Politique, ha detto che l’accordo è “un chiaro mandato per continuare sulla via bilaterale”. La direttrice di Economiesuisse ha espresso il timore dell’economia per “un ulteriore ritardo in relazione all’accordo quadro istituzionale”. Evidentemente il Consiglio federale opta per una presa di posizione solo nel prossimo anno, dopo la votazione sull’iniziativa popolare dell’UDC, „Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione) “. Entrambe le associazioni esortano i propri soci ad impegnarsi per l’accordo, poiché solo così si potrà convincere una maggioranza della popolazione. Dal Consiglio federale si attendono “un rapido avanzamento dell’accordo” e fanno appello affinché “chiarisca rapidamente i punti in sospeso”.
G.S.