L’acne, si sa, non comporta pericoli, ma può essere fattore di disagio psicologico nelle relazioni con gli altri. Infatti, è un problema tipicamente giovanile, dai 12 ai 25 anni, quando cioè le relazioni sono una scoperta e sono importanti per il proprio io, che si deve accettare e che si deve sentire accettato.
L’acne è una patologia del follicolo pilo-sebaceo che colpisce tutti e due i sessi e si manifesta in genere sul viso ma anche sulle spalle, la schiena e le braccia, dove, però, non fa lo stesso effetto negativo di quando si vede sul viso. Le cause sono tantissime: ci sono fattori genetici, ma soprattutto eccessiva produzione di sebo con l’ispessimento della zona del follicolo. In alcuni casi l’acne può essere associato anche a infiammazione e a infezione. Lo stress e l’ansia possono peggiorare l’acne, non causarla.
In genere, l’acne si risolve con la crescita e a volte può lasciare una cicatrice più che altro fastidiosa dal punto di vista estetico. Per evitare zone cicatrizzate è bene seguire alcuni trattamenti specifici. Innanzitutto l’igiene quotidiana, unita all’esfoliazione per regolare la secrezione di sebo ed eliminare le cellule dello strato superficiale della pelle e i batteri; poi l’applicazione di creme curative (su prescrizione medica) e cosmetiche, che hanno azione opacizzante. Nei casi più gravi s’interviene con antibiotici e vitamina A per bocca. La dieta non ha molto a che vedere con l’acne, ma è sempre bene mangiare sano.
L’esposizione al sole non è una cura efficace, tutt’altro. E’ vero che il sole riequilibra la seborrea, grazie all’azione dei raggi ultravioletti che asciuga la pelle, ma è vero anche che accresce l’ipercheratosi, cioè l’ispessimento cutaneo, con la conseguenza che i raggi del sole possono peggiorare, non migliorare la situazione. Se ci si espone al sole, è bene applicare creme solari.
La pillola anticoncezionale aiuta o danneggia le donne che hanno l’acne? La risposta è sì, aiuta, perché la pillola migliora l’iperseborrea, in quanto apporta un aumento degli estrogeni (gli ormoni femminili) a discapito del testosterone (ormoni maschili). Gli estrogeni, a differenza del testosterone, non fanno aumentare la produzione di sebo. Tuttavia, è bene precisare che la pillola giova alla cura dell’acne ma non la combatte.
Abbiamo detto che compare tra i 12 e i 25 anni, ma può comparire anche dopo i 40? La risposta è sì, può comparire dopo i trent’anni, in seguito a variazioni nell’ovulazione (per le donne), oppure in seguito a disfunzioni ormonali e all’utilizzo di cosmetici e make-up troppo grassi, il che significa che ottura i follicoli. Anche durante la gravidanza possono manifestarsi accentuazioni, ma è raro, perché in gravidanza la pelle diventa più luminosa, proprio grazie alla presenza degli estrogeni.
Per combattere l’acne è fondamentale l’idratazione. In commercio esistono prodotti per la cute acneide. Prima di detergersi con queste creme, è bene prevedere una pulizia con disinfettanti o acque termali rilassanti e, una volta la settimana, una maschera all’argilla, perché ha potere astringente e quindi aiuta a chiudere i pori dilatati.
Infine, diciamo qualcosa sui segni lasciati dall’acne. Si possono eliminare con il laser, con i riempitivi o il peeling? Tutti questi metodi aiutano molto, ma non cancellano del tutto i segni. I cicli di sedute vanno programmati quando l’acne ha superato la fase acuta. Gl’interventi si svolgono in ambulatorio e in anestesia locale. Nei giorni successivi al trattamento, bisogna tenere fasciata la zona dell’intervento e non esporsi al sole.