Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Direttrice,
in relazione all’articolo del Sig. Petta del 5 settembre e alla lettera aperta del Sig. De Luca del 12 settembre, desidero brevemente puntualizzare alcuni aspetti.
Durante il mio servizio in Svizzera abbiamo dato la massima priorità ai servizi consolari (insieme a tante altre cose in altri settori), migliorando la produttività delle sedi consolari attraverso la riorganizzazione degli uffici, l’aumento degli orari di apertura, l’omogeneizzazione delle procedure, lo snellimento burocratico, un più razionale utilizzo del personale. Le fornisco un paio di indicatori di produttività, ottenuti in un contesto di risorse umane e finanziarie calanti e avendo dovuto assorbire i connazionali di Consolati che nel frattempo sono stati chiusi: nel 2017, rispetto all’anno precedente, il rilascio del numero di passaporti è aumentato del 9% a Zurigo, del 20% a Ginevra, del 17% a Lugano, del 7% a Berna; per quanto attiene alle carte di identità, gli incrementi sono stati in media del 14% nello stesso periodo. Abbiamo inoltre iniziato ad utilizzare anche i Consolati come avamposti per azioni promozionali nel campo economico, culturale e scolastico.
Il “modello Zurigo”, cioè il rilascio dei passaporti totalmente a vista, è un’innovazione e un miglioramento di cui ho dato pubblicamente e ripetutamente atto al Console generale Barbaro. Posso però egualmente affermare che tale modello è stato portato avanti e ulteriormente sviluppato dall’attuale Console generale. La messa in pratica di tale modello non è facile perché occorre ridistribuire il lavoro all’interno degli uffici, ma ho chiesto ai Consoli di adottarlo progressivamente fin da pochi mesi dopo il mio arrivo. A Berna, dopo un periodo sperimentale negli scorsi mesi, abbiamo appena lanciato il servizio. A Ginevra il sistema è operativo da questa estate. A Basilea rimane il “prenota online”, ma i tempi di attesa negli ultimi due anni sono calati da alcune settimane a 24 ore. Per quanto riguarda Lugano, il nuovo Console generale, appena insediatosi, si è subito messo al lavoro per ottenere ulteriori miglioramenti.
Venendo alla questione del provvedimento disciplinare all’allora Console generale Barbaro, sollevata nell’articolo e nella lettera, mi creda: non sono solito accanirmi contro nessuno. Cerco solo di garantire standard minimi di produttività dai dipendenti pubblici che lavorano con me. Più nello specifico, devo rilevare che i procedimenti disciplinari sono materia confidenziale e occorrerebbe verificare da dove provengano le informazioni che sono state divulgate sul conto del Console generale Barbaro. L’unica cosa che posso dirle è che il provvedimento citato non riguardava in alcun modo la gestione dei servizi consolari.
Mi permetta infine di ricordare che le promozioni dei funzionari della carriera diplomatica vengono decise dal Ministero degli Affari Esteri.
Cordiali saluti
Marco Del Panta