A dieci anni dagli attacchi di Al Qaeda alle Torri Gemelle e al Pentagono l’America si è unita nel dolore e nel ricordo delle tremila vittime. Per la prima volta insieme, a Ground Zero, Bush e Obama
«Questi ultimi anni hanno dimostrato che l’America non cede alla paura: sono cambiate molte cose, ma non il nostro carattere come nazione, la nostra fede in Dio e in noi stessi. Nessuno spezza la nostra volontà». Barack Obama, al termine della lunga giornata di commemorazioni per il decennale dell’11 settembre 2001, nel suo discorso al Kennedy Center rilancia i valori patriottici, inviando a un Paese spesso diviso e lacerato dalla crisi, un messaggio di speranza e di unità. Il presidente ha tracciato un bilancio di questi ultimi dieci anni, sintetizzando che «lo stile di vita americano» ha vinto la sfida di morte lanciata da Al Qaida. Il presidente Obama e il suo predecessore George W. Bush, che sono arrivati a Ground Zero con le mogli Michelle e Laura vestite di nero, hanno reso omaggio alle vittime delle stragi dell’11 settembre e hanno abbracciato i familiari delle vittime allineati ai bordi delle fontane memoriale dove sorgevano le Torri Gemelle. Si sono messi poi la mano sul cuore mentre un coro cantava l’inno nazionale Star Spangled Banner e un plotone dei Marines dispiegava la bandiera a stelle e strisce recuperata dal crollo delle Twin Towers dell’11 settembre 2001. A Ground Zero, nessun discorso solo poesie recitate davanti al ‘survivor tree’, l’albero di Ground Zero (un pero) sopravvissuto alla tragedia e oggi più che mai simbolo della rinascita.
Il cerimoniale è stato dunque molto sobrio, e ha incluso quattro minuti di silenzio in corrispondenza dei quattro momenti in cui caddero i quattro aerei dell’11 settembre, i due a New York, quello a Washington e quello in Pennsylvania. Molto toccante la lettura dei nomi di tutte le persone morte nei crolli delle Torri. La madre di Laura Angilletta – una ragazza di 23 anni morta nel crollo delle Torri Gemelle – dal palco di Ground Zero, dopo aver letto il nome di alcune delle vittime, ha voluto ricordare la figlia con queste parole: «Laura ti voglio tanto bene, sarai sempre nel mio cuore». Il presidente Obama, avrebbe rivelato ai suoi collaboratori di essere rimasto «fortemente impressionato» dalla cerimonia di Ground Zero, spiegando di essere rimasto «particolarmente commosso» dalla lettura dei nomi delle vittime da parte dei familiari, soprattutto i bambini. A lui è toccato leggere il salmo 46 della Bibbia: «Egli fa cessare le guerre fino alla fine della Terra; spezza l’arco e frantuma la lancia, brucia i carri col fuoco», mentre il sindaco di New York Michael Bloomberg, dando il via alla lettura dei nomi delle vittime dell’11 settembre, ha citato il Macbeth di William Shakespeare: «La causa del vostro dolore non deve essere misurata dal suo valore, perché allora non avrebbe fine». Dopo la cerimonia di Ground Zero il presidente e la first Lady sono rientrati a Washington per partecipare prima alla cerimonia prevista al Pentagono, poi ad una serata al Kennedy Center, dove Obama ha tenuto l’unico discorso ufficiale previsto per il decennale dell’attacco terroristico che ha cambiato la storia del mondo.