Ricerca sulla famiglia effettuata da un gruppo di studiosi dell’Università della California
Un gruppo di ricercatori dell’Università della California di Los Angeles ha effettuato una ricerca sull’armonia della famiglia ed ha scoperto – ed è questo il risultato finale – che la coppia felice non è quella che s’intende sui grandi principi universali, sull’identità delle vedute politiche, sulla profondità delle idee culturali ed esistenziali, ma, molto più terra terra, quella che si lascia assecondare dalla fedeltà e dall’armonia sessuale e che si divide i compiti della vita quotidiana in buona pace e libertà. Negli ultimi anni sono pullulate le ricerche sull’araba fenice del matrimonio indissolubile, pieno di armonia e d’intesa: è il segno che non è facile trovare una coppia che vada d’amore e d’accordo o, quantomeno, davvero unita. E, infatti, tutto un corteo di nemici ne ha minato le fondamenta: i capricci, l’individualismo, l’orgoglio, le rigidità di carattere, il desiderio di predominio, la voglia degli “spazi personali” per contratto, l’insofferenza, il puntiglio, eccetera. Tutte cose che alla lunga finiscono per marcare le distanze e scavare fossati anche tra quelle coppie che hanno una buona intesa sessuale e restano fedeli gli uni alle altre. Ma l’amore è un’altra cosa, si dimentica spesso che amarsi vuol dire coltivare il rapporto a due, fare in modo da farlo crescere con le attenzioni, e questo vale non solo per l’una o per l’altro, ma per tutti e due, reciprocamente.
Si dirà che i risultati della ricerca “californiana” sono la scoperta dell’acqua calda, ed è vero. In questa materia c’è poco da scoprire, tutto è stato detto, ma, come dicevano i latini, “repetita iuvant” e spesso si è costretti a constatare la validità del motto: “Si stava meglio quando si stava peggio”.
La trama della dimostrazione della vita di coppia in armonia si snoda attraverso una serie di “quadretti”. Sono i protagonisti della coppia stessa a parlare e a mettere in evidenza ciò che va e ciò che non va, ma evidentemente viene riportato solo ciò che illustra il nucleo del rapporto. Primo quadretto, formato da Susannah e da John. Dice lei: “Non ho una mia vita, la mia vita è la famiglia, perché qualunque sua esigenza viene prima di tutto, prima di me, il tempo libero è un lusso che non posso permettermi”. Lei fa tutto, lui niente (o quasi), e magari lei non riceve nemmeno gratificazioni, come se tutto fosse dovuto. Paese che vai, usanza che trovi, ma alla fin fine, tutto il mondo è paese. Sono le stesse situazioni che esistevano e che esistono anche in Italia o in Portogallo e, magari in misura minore, in Svezia. Non ci vuole molto a capire che questa coppia andrà avanti fino a quando lei non scoppia e fuggirà via di casa, magari perché qualcuno le ha fatto i complimenti, anche se poi finirà per riprodurre la stessa situazione all’interno di un’altra eventuale situazione di coppia.
Secondo quadretto, formato da Alice e da Travis, due figli. Dice lei: “Devo essere sempre io a ricordargli che va riempita la lavastoviglie. Lui fa del suo meglio, ma è isterico, come lei, del resto. Aggiunge lei: “Per me è come avere un altro bambino, lascia persino le mutande per terra, ma io non sono una santa”. Lui, insomma, va guidato, più che marito è un altro figlio, che non è propriamente il ruolo che gli compete. La coppia ha buone possibilità di scoppiare a causa della mancata assunzione di responsabilità da parte di lui e quando lei non ci sta più.
Terzo quadretto, formato da David e Julie. Lui è disoccupato, con sensi di colpa, vuole fare, ma si scontra con il carattere di lei, accusatorio e insofferente. Alla fine, lui si è rassegnato ad un ruolo subordinato e servile, che evidentemente a lei non sta bene, ed è insofferente, perché lui, in fondo, pietisce comprensione. A meno che non ci sia una buona dose di convenienza nel comportamento di lui, anche l’intesa sessuale potrà risentirne. Non è possibile che possa essere soddisfacente quando i ruoli sono così palesemente non armonici: lei insofferente e con iniziativa, lui succube. L’intesa di coppia si manifesta appieno quando i ruoli sono diversi ed accettati.
Quarto quadretto, formato da Adam e Cheryl. Il loro motto è: “divisione concordata dei compiti”. Già il termine “concordato” indica che tra di loro c’è dialogo e responsabilità. Se lei fa una cosa, mettiamo cucinare, lui ne fa un’altra, per esempio, si occupa della spazzatura. Se lei prepara il pranzo, lui la cena; se lei mette in ordine, lui mette le sedie sul tavolo. Così, senza problemi, senza recriminazione, compiti divisi ma tendenti ad un unico scopo: il bene della coppia. Non ci vuole molto a capire che la stessa armonia esisterà a letto, che le decisioni sono prese in due, che si dialoga e si discute. Evidentemente perché tra Adam e Cheryl c’è una merce di scambio rara: l’amore, il piacere reciproco di stare insieme e di operare per il bene dell’altra/o, cioè di tutti e due.