18.4 C
Zurich
18 September 2024
Image default
Scrive chi legge

L’assembramento dei codardi

Print Friendly, PDF & Email

PROLOGO DI ZARATHUSTRA È tempo che l’uomo fissi la propria meta, e pianti il seme della sua speranza più alta. Il suo terreno è ancora fertile abbastanza per ciò. Ma questo terreno un giorno sarà impoverito e addomesticato, e non ne potrà più crescere un albero superbo. Guai! Si avvicinano i tempi in cui l’uomo non scaglierà più la freccia anelante al di là dell’uomo, e la corda del suo arco avrà disimparato a vibrare! Io vi dico: bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante. Così parlò Zarathustra alla folla, e così vorrei ispirandomi a Nietzsche affrontare il tema della codardia che è variegato e contradditorio. Mentre i primi subiscono rassegnati, i secondi non meno codardi sguazzano come ipocriti e invasi di cupidigia. In sostanza il “codardo”, è colui che, per viltà e pusillanimità, viene meno ai propri doveri evitando di affrontare rischi o pericoli, “O miseri o codardi Figliuoli avrai” (Leopardi). In questi lunghi e bui anni emergenziali, ho stilato sulle più disparate cospirazione, in cui si palesavano a noi dominati accumuli di danni subiti dall’inesorabile Agenda in corso. Noi codarde masse, fatalmente avulsi al marciume e letame che lorsignori ci vomitano, usando il linguaggio del politicamente corretto, latenti nel nostro individualismo dilagante, ci svincoliamo in zone più confortevoli. Optando in una modalità servile, in cui il rapporto servo-signore è come l’aria che respiriamo e quindi inderogabile. Libero da tali perversioni tossiche e senza pretese messianiche smaschererò gli avvelenatori circospetti, che giocano con dadi truccati, svelando le origini di tale piaggeria collettiva e delle sue conseguenze.

DEL NUOVO IDOLO Guardate, dunque, questi superflui! Essi rubano per sé le opere degli inventori e i tesori dei saggi: istruzione essi chiamano questo furto e tutto diventa per essi malattia e vessazione! Guardateli, questi superflui! Sono sempre malati, vomitano la loro bile e la chiamano giornale.

I nostri rappresentanti interscambiandosi spesso prima del mandato governativo, tra le porte girevoli dei parlamenti, sono le due facce della stessa medaglia neoliberista, che, come un’aquila, vola e vigila sull’intero sistema affinché l’Agenda imposta dai mercati, dalle multinazionali e dalle loro lobby, segua il percorso del padrone a stelle e strisce. I superpoteri italici dell’unico vero interlocutore che conti (Mattarella), rendono superflue le elezioni, con sempre più astenuti, per le quali non si finge nemmeno più che servano a qualcosa. Infatti, non si capisce per che cosa si vada a votare visto che o Conte, Draghi o la Meloni, attivano sempre il pilota automatico per le azioni che per d’avvero contano. In questa breve rassegna si conferma la nostra codardia e degrado sociale e culturale, dei signorotti a corte in parlamento e di noi cittadini lobotomizzati, con l’ultima arma rimasta dell’astensionismo, come espressione di due mondi in espansione tra loro. Da noi in Svizzera si discute all’infinito sul rinnovo o digitalizzazione dei passaporti e sui contributi mancanti per i corsi di lingua italiana o le schede elettorali che spesso arrivano (se arrivano) con ritardo o, peggio, vengono truccate e per finire lo sfascio delle associazioni (sic!).

Un Presidente monarca Il Capo dello Stato non è più il garante della Costituzione, bensì dei “vincoli esterni” derivanti dai Trattati internazionali di Bruxelles della Nato e dal loro noto padrone. Questo vincolo esterno non nasce solo per imposizione dall’estero, ma anche per le dinamiche interne alle oligarchie italiane e della criminalità organizzata, esistenti sin dal dopoguerra quando fummo “liberati” e di fatto colonizzati con oltre cento basi militari USA. Un Presidente monarca a capo delle Forze Armate e quindi dei servizi segreti, che presiede il Consiglio Superiore della Magistratura, con il potere di nomina dei ministri e di scioglimento delle Camere, che sceglie cinque membri della Consulta, firma le leggi e tant’altro. Persino il Governatore della Banca d’Italia è nominato da lui per decreto. Una democrazia liberale basata sulla separazione dei poteri, con riferimento alla nostra costituzione (la più bella). (?)

Fintocrazia In questa codardia patologica, l’attuale governo Meloni rappresenta la fase più matura della fintocrazia, dove la “premier” non solo finge di governare, ma esplicitamente fa intrattenimento, proponendo sé stessa come personaggio di una fiction o reality show. Una Cenerentola popolana che veste Prada e ha scalato l’alta società ascendendo ai fasti della reggia, a dispetto dell’invidiosa sorellastra Elly Schlein, che denuncia le stesse cose di cui si indignava chi ora è al governo. Come l’avere approvato tutti i DCPM pandemici, l’invio di armi all’Ucraina le sanzioni alla Russia, l’incondizionato appoggio a Israele e le privatizzazioni selvagge da parte di tutti i partiti. Cambiano i maggiordomi ma non l’Agenda.

La Sinistra un tempo sinonimo di ricerca della sicurezza sociale e della giustizia, dei sindacati schierati dalla parte dei più deboli, della resistenza e quando serviva, di rivolta contro la classe medio-alta, non rappresentava le élite, come scrive nel suo libro “Contro la sinistra neoliberale: il caso Sahra Wagenknecht”. “La sinistra contemporanea occidentale, ha ormai buttato nella pattumiera della Storia nozioni quali la lotta di classe e la lotta alle disuguaglianze per diventare una “sinistra alla moda: uno stile di vita appannaggio di una ristretta élite, rappresentata dal nuovo ceto medio dei laureati delle grandi città e ispirato ai dogmi del cosmopolitismo, del globalismo, dell’europeismo, del multiculturalismo, dell’ambientalismo, dell’identitarismo e del politicamente corretto”. Questa sinistra è favorevole all’Europa dei banchieri e dell’atlantismo, preoccupandosi per il clima e a favore dell’inclusività di genere e della deportazione di massa dei migranti. Riecco la mandria dei codardi “sinistroidi” che, lavandosi la propria coscienza manifesta per sostenere i diritti civili delle minoranze e come in una giocosa performance teatrale, accusa gli assenti di essere antieuropei, antisemiti, omofobi o neonazisti. Quale forza politica appoggiava le proteste degli agricoltori o contro l’infame tessera verde? Chi dei nostri maggiordomi in parlamento ha accolto la liberazione di Assange, denunciando la lotta per i diritti all’informazione repressa tra l’indifferenza dell’intera categoria dei giornalisti. Nessun codardo tra i politici si mette in gioco, difendendo i diritti di chiunque ha svelato delle informazioni sgradite nelle alte sfere. In fondo per fare eleggere qualcuno al parlamento europeo basta mostrarlo in catene (Ilaria Salis) anche se è accusato di lesioni ed in Italia di occupazione abusiva e arrivano i voti a pioggia.

Il verbo neoliberista Chi desidera che l’immigrazione sia regolamentata è un razzista, chi ritiene che la UE e la sua moneta abbiano nuociuto ai lavoratori e alla nostra economia è un “nostalgico della liretta” e sicuramente un comunista, chi dubita della transazione ecologica e delle forzature green è un “negazionista del clima” e per finire, chi ritiene che lo Stato debba recuperare la sovranità persa è una persona fuori dal tempo quando non direttamente un fascista o qualunquista come cantava Gaber?

La comunità il cui opposto non è la libertà individuale, ma la libertà del potere economico di delocalizzare imprese, di fare arbitraggio tra sistemi fiscali, di aggirare per una minoranza le protezioni sociali costruite in decenni di lotte passionali. Il vero nemico delle corporation è lo Stato, incapace/corrotto/sprecone e troppo invasivo con le proprie regole e opportunista nelle sue componenti. Dissolta la comunità ora è il turno dello Stato sociale, troppo costoso ai padroni del discorso, ma comodo per socializzare le perdite e privatizzarne i profitti. Basta vedere a chi è stata affidata la gestione di consulenza del PNRR, in cui il parere e la professionalità verrà gestita in modo arbitrario a seconda degli interessi delle Big-Tech, Pharma e del cemento. Con il risultato che le spese di investimento si tradurranno in un forte aumento delle importazioni, mentre le esportazioni caleranno.

DEI MILLE E UNO SCOPO Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io, e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io

L’UE come promotore della democrazia? Indipendentemente da chi verrà eletto alla Casa Bianca, il suo mandato sarà di usare L’Europa come avamposto nella guerra contro la Russia, e della sua deindustrializzazione. La scelta del triumvirato di comando della Ue è una sorta di propaggine della Nato costruito attorno alla guerra e alle politiche di austerità, le cui scellerate decisioni di accentuarne il ruolo belligerante, va contro gli interessi dei popoli. Questo “Partito della NATO” ha i tre target qui elencati.

1) Il tiro di missili sul territorio russo da parte dei paesi UE, coinvolgerà direttamente l’Europa sia sul piano territoriale che dal punto di vista del coinvolgimento dei soldati.

2) I costi stanno passando progressivamente sulle spalle dei paesi EU che si trovano a finanziare una guerra rischiando che a fine anno gli Usa smetteranno i loro finanziamenti. Ciò toglierà risorse al welfare, gli investimenti, l’innovazione, aggravando le politiche di austerità e le nostre sofferenze sociali.

3) Verrà penalizzata la competitività dell’industria tedesca e del complesso industriale europeo. Con la mancanza di materie prime a basso costo fornite dalla Russia l’economia della Germania è in recessione, e quindi anche l’economia italiana e quella di vari altri paesi europei seguirà lo stesso amaro destino.

Il mito iconico di un’Unione Europea dei popoli e delle libertà è destinato a sfarinarsi se solo si smontasse la sua superficie. Ben poche pusillanimi lo fanno, i più preferiscono tenersi a giusta distanza, compiaciuti nel metabolizzare le quotidiane menzogne per svogliatezza, disinteresse o timore di scoprire che quell’imbroglio premeditato merita il cassonetto dell’indifferenziata! Gli inutili assembramenti dei nostri parlamentari nelle loro nicchie ideologiche, ma lautamente rimborsati, portano ad una de-territorializzazione delle decisioni politiche a vantaggio di poteri sovranazionali anonimi e privi di legittimazione democratica. L’ideologia dei mercati ha portato al monopolio di poche Corporation potentissime e amorali, che impongono il loro tributo a tutti gli altri operatori, servendosi delle varie commissioni EU con direttive da rispettare (ce lo chiedono i mercati). Ma la macchina tecnocratica europea, ci viene somministrata a noi codardi e privi di conoscenza e di strumenti di accesso, tramite degli individui deprecabili, criminali ed eticamente corrotti che si piegano da decenni a un disegno devastatore in cambio di onori, carriere e prebende. La codardia dei leader europei, ci farà pagare il prezzo delle ambizioni di potere mondiale di un’élite impazzita a Washington, che trasformerà l’Europa in un continente periferico dell’impero, da sfruttare sia dalle nuove economie emergenti asiatiche che dall’Élite a stelle e strisce che rivivranno un rilancio delle loro ambizioni egemoniche. Ma quali sono questi organismi dell’UE che meritano un cenno sintetico? Essi sono, come noto, la Banca Centrale Europea, veicolo di trasferimento di ricchezza pubblica a banche private e di cui il mainstream e i governi servili difendono a spada tratta l’indipendenza e la non-eletta Commissione Europea, composta da solerti maggiordomi dell’oligarchia. Un finto Parlamento privo di potere che ne caratterizza l’essenza, cioè, fare le leggi. Il dilemma del voto (del 9 giugno) che attanagliò molti cittadini nel nostro Paese, non inciderà per nulla sull’inutilità di tale Assemblea! Per concludere questa regressione sulla UE, Le leggi europee, che hanno prevalenza giuridica su quelle interne, vengono confezionate dai Commissari, sebbene nella realtà sono i funzionari della Commissione a farlo. Con le martellanti pressioni delle lobby industriali, i cui uffici fanno da corona ai suntuosi palazzi di Bruxelles. Dopo un passaggio formale all’Euro-Parlamento, quelle leggi (fatte dalla Commissione) vengono definitivamente approvate dal Consiglio, con l’ovvio e tacito consenso di Germania e Francia. Un cumulo di oltraggi, cui gli assembrati e testimoni politici nostrani dovrebbero spiegarci.

Gli USA al governo del mondo Dal dopoguerra a oggi l’America ha sempre mirato di conservare il proprio dominio finanziario, la supremazia militare e l’egemonia ideologica sull’intero pianeta. Impedendo la crescita di potenziali economie rivali e competitori bellici, tramite colpi di stato in ogni terra emersa, da L’Avana a Kiev. Anche in Italia nel 1948 vinse la DC, cioè la CIA, supportata dai servivi americani in funzione anti Unione Sovietica. Attraverso il “business dell’antiterrorismo” con ingerenze arcobaleniche e rivoluzioni colorate in una “guerra cognitiva mondiale o “softpower globale” se preferite. Vi è molta letteratura sul tema, ma basti citare l’intento prioritario di impedire l’emancipazione europea energetica tramite l’attentato al gasdotto Nord Stream 2. In un crescente e capillare legame tra servizi segreti e l’AI, la cooperazione con colossi come Amazon, Microsoft, Meta o Netflix, per un dominio planetario online. Questi regimi digitali profilano utenti-cittadini e impongono mode, condotte etiche, demonizzano nemici e celebrano martiri. L’operazione israeliana contro Gaza, vero genocidio, ha messo a nudo tutta la doppiezza delle nostre democrazie. Così il pacifinta Taviani afferma candidamente che L’Italia non è in guerra con la Russia e parla di rispetto e sovranità dei popoli. Dobbiamo mantenere il ferreo patto atlantico, per difenderci da non si sa quale nemici, ignorando volutamente, che i maggiori conflitti degli ultimi decenni sono stati provocati proprio dalla Nato a guida USA e dei suoi vassalli.

E oggi? Nonostante la ferrea vigilanza sulla narrativa pubblica, il neoliberismo bellicista a guida Usa continua inesorabile a modellare la coscienza popolare generando sordità e acquiescenza. Sono superflui persino gli interventi destabilizzanti (colpi di stato, invasioni, diffusione di droghe, attentati) usati un tempo per diffondere un consenso. Basta però scrutare un tg e la lettura dei giornaloni, sempre meno seguiti, per accorgersi che oggi qualcosa sta cambiando e l’equilibrio del terrore va frantumandosi. È sempre in uso l’esercizio della menzogna e la criminalizzazione del dissenso, tuttavia, con l’emergere dei BRICS, il regime change a Kiev, il genocidio a Gaza, le sfide Usa contro la Cina a Taiwan, riportano a galla l’incubo nucleare. L’aumento del debito pubblico USA, della stagnazione dell’industria, la disoccupazione, la bassa tassazione delle multinazionali e la bancarotta renderà inevitabile una Grande depressione. I più pessimisti scorgono come unica via di uscita, una miccia per innescare una reazione a catena fino all’olocausto dell’umanità. I meno apocalittici ammettono che ci stiamo dirigendo a passi da gigante verso un conflitto non convenzionale e di posizione con la Russia, non nucleare, anche se moriranno molti ucraini, e verranno spazzati via tutte le nostre obsolete forniture militari. Le elezioni farsa europee hanno dimostrato, se ve ne fosse ancora bisogno, che il popolo non appoggia le politiche di Bruxelles. I padroni del discorso mentono volutamente e addentano come squali le viscere del capitale di cui si nutrono, digerendo e infine ruminando! Nel farlo enunciano: noi siamo la mano imperiosa di Dio che ruggisce come una belva e chi non danza alle nostre note, va fatalmente in rovina. Vedi gli attentati coincidenziali dei disobbedienti Orban, Fico, il marito della Donato o il presidente iraniano. Noi senza più veli, puniamo alcuni (Assange) educandone cento, mettendo ai governi ministri che cantano le nostre note. Noi onnipotenti difendiamo le minoranze LGBT+, i migranti che usiamo come forza lavoro a basso costo e le donne vittime del patriarcato. E tramite la Cancel culture educhiamo gli ostili. Nel nome della lotta ai neofascisti in assenza di fascismo, stigmatizziamo le alternative, mentre le sinistre arrancano e fanno improbabili coalizioni per salvarsi il culo dalla loro poltrona a vita, che hanno acquisito senza alcuna maggioranza popolare. I soliti inciuci alla francese o italici a noi note come coalizioni o rimpasti.

E noi assembrati e codardi cosa proponiamo? Evitando la solita manfrina, del no-vax, uscita dalla Nato dall’euro e da tutti i trattati atlantisti, utile a chi è a caccia di voti, essendo azioni efficaci solo con delle proteste di massa oceaniche e logoranti. Chi mi segue ne avrà ad nauseam di queste narrative, e quindi elencherò alcune dritte che, se messe in pratica ed espandendosi come lotta dal basso, farebbero sicuramente più male che ubriacarsi di video cospiratrici e frustranti dei gruppi alternativi spesso tossici.

Trasferiamo le nostre energie emotive e passionevoli, nonostante siamo disabituati alla lotta al di fuori dei nostri interessi personali, in azioni di partecipazioni collettive di movimenti politici e sociali che promuovono alternative al capitalismo, come il cooperativismo, il mutualismo o l’economia solidale.

Eliminare ogni forma di abbonamento in rete e usare una prepay per il cellulare. Sfruttare la rete, partecipando a gruppi d’interesse sociale. Disintossicarsi dalla televisione dai social e dal mainstream sostituendoli con letture e approfondimenti sui più svariati temi. Studiare la geopolitica e la filosofia.

Eliminare, rinunciando ai vantaggi, gli acquisti online che favoriscono le corporation e uccidono le imprese locali, i viaggi in aereo in luoghi esotici, quando la tua regione offre vere nicchie da scoprire.

Non dare il tuo voto politico, a candidati o partiti che non ti rappresentano. Piuttosto astieniti.

Promuovere un consumo consapevole e responsabile, scegliendo prodotti di qualità e sostenibili prodotti da aziende etiche e trasparenti. Usare se possibile il denaro contante, limitando così il controllo sociale e tiranno dei nostri consumi e del potere delle banche, vere associazioni di strozzinaggio.

Ad’una riflessione più attenta, constato che, l’attuale sistema capitalistico offre infinite fonti di guadagno e valori materiali, cui noi usufruiamo con ebete euforia. Il capitale per sopravvivere e imporsi deve realizzare con l’imbroglio e la frode connesse una produzione infinita di profitto e potere a danno dei meno abbienti. Il gregge brama ansiosamente ti attingere alle briciole che i signori li offrono. Se lo stato o un potere anche dispotico può garantire loro il benessere, loro appoggiano chi è al comando e garantisca loro quei vantaggi. Cari amici, affinché il mio latrato preferito, non sia accompagnata da iniziale fragore e infine fumo, diffidate di pastori messianici come me, ma create una vostra visione. Non è bizzarro che gli assembrati dei codardi, si infiammano per una partita di calcio e si terrorizzano per un raffreddore, ma non temono una guerra alla Russia? Lo storico statunitense Howard Zinn affermava: “La disobbedienza civile non è un nostro problema. Il nostro problema è l’obbedienza civile”.

Mario Pluchino

Le lettere nella rubrica “Scrive chi legge” riflettono l’opinione dell’autore e non necessariamente il parere della redazione. Gli articoli impegnano solo la responsabilità degli autori.

“Scrive chi legge”: la nostra rubrica dove i lettori possono scriverci per porre delle domande o per pubblicare un articolo dove esprimono le loro idee.
Scrivici anche tu a [email protected]

Ti potrebbe interessare anche...

La coerenza: essenza sconosciuta

Redazione La Pagina

CONGRESSO DELLE FAMIGLIE A VERONA: DOV’ERA LA CHIESA?

Redazione La Pagina

Con il ‘Governo del Cambiamento’ l’Italia cambia. In peggio

Redazione La Pagina

2 commenti

Leonardo 22 July 2024 at 12:46

Mi piace come intreccia la filosofia die Nietsche con una critica della società attuale, ma anche il concetto di « fintocrazia » e la vuotezza di molti leader che approvo appieno. Questa elite si distacca sempre piu dai problemi reali delle persone e mira verso altri traguardi.
L’articolo pur essendo stimolante a volte rischia di cadere in un tono un po’ troppo apocalittico e pessimista. In piú la critica ai « superflui » e ai « codardi » potrebbe essere percepita come una generalizazzione, ho la sensazione che ci siano piú sfumature dietro da raccontare.
Pur con i suoi toni forti riesce a porre domande importanti e a stimolare una riflessione sul ruolo dell’individuo e della collettività nel contrastare le ingiustizie. Rimane, tuttavia, la sfida di bilanciare la critica radicale con proposte concrete e realizzabili per un futuro migliore.

Rispondi
Giancarlo 13 September 2024 at 19:09

Sono un assiduo lettore dei suoi interventi che reputo profondi e informativi. Se non fosse che nel mio piccolo anche io mi nutro di canali alternativi, piuttosto che abbeverarmi alla propaganda mainstream, dalla quasi mancanza di commenti sembrerebbe che lei sia una voce fuori dal coro o peggio un complottista senza freni. Osservando però il numero di accessi dei suoi scritti, si direbbe che nutre di una folta schiera di affezionati lettori, che magari si sento rassicurati che lei metta per iscritto, ciò che pensano e magari non osano o saprebbero scrivere. Il mondo è pieno di codardi, e in qualche modo lo è anche lei che a quanto pare fa tanti dissenso da tastiera, ma almeno ha il pregio di creare con le sue narrazioni dei veri viaggi di approfondimento sui più svariati temi, che confesso spesso mi hanno stimolato a emularla o addirittura a fare il grande passo di intervenire di persona su questa rubrica. Non mi trovo sempre d’accordo sulle sue vedute lo ammetto ma ritengo che in una società sana, il dialogo che lei tenta di instaurare con noi masse bigotte è lodevole. Grazie e attendo con ansia il suo prossimo intervento.

Rispondi

Lascia un commento

I cookies ci permettono di garantire la funzionalità del sito, di tenere conto delle vostre preferenze e consentirvi una migliore esperienza di consultazione dei nostri contenuti. Continuando a navigare sul nostro sito l’utente accetta l’utilizzo dei cookies. Accetto Leggi di più