Le ACLI Ticino esprimono tutto il loro sostegno alla petizione urgente lanciata dalla Fondazione Azione Posti Liberi rivolto al presidente della confederazione Ignazio Cassis e al consigliere di stato Raffaele De Rosa, a cui si sono associate molte organizzazioni umanitarie e Monsignor Valerio Lazzeri, a seguito del rischio di espulsione dalla Svizzera della giovane India e della sua famiglia.
Le ACLI ritengono sia paradossale aver promosso con merito un percorso d’integrazione, attraverso la frequentazione di India dei diversi gradi di scolarizzazione della durata di dieci anni, e dover assistere ad una decisione umanamente inaccettabile, dopo una procedura di eccessiva durata e dai contorni squisitamente burocratici e spersonalizzanti.
Già dal Convegno promosso dalle Acli a Lugano nel 2015 che hanno visto la partecipazione di padre Mussie Zerai (già candidato al Premio Nobel per la Pace), Flavio Di Giacomo (portavoce dello OIM Italia) e Paolo Bernasconi (membro onorario del CICR), era stato approvato un appello alla Confederazione affinché si promuovano corridoi umanitari per e attraverso la Svizzera e al Cantone si chiede di facilitare il ricongiungimento fra membri della stessa famiglia e l’accoglienza dei minorenni non accompagnati. Questa vicenda dimostra che a distanza di anni alcune di queste istanze sono ancora attuali. L’auspicio è gli uffici e le autorità preposte possano individuare una soluzione umanitaria ad una vicenda che rischia di ledere la credibilità delle istituzioni.
Comunicato
ACLI Ticino