È la legge elettorale e il referendum del 20 e del 21 settembre a far scricchiolare la maggioranza. Di Maio: a settembre si vota per ridurre le poltrone. Rosato: dopo pandemia altre priorità!
Il caldo d’agosto colpisce sempre e ci riserva delle sorprese dal punto di vista della politica italiana. Solo l’anno scorso stavamo commentando la crisi di governo innestata dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, oggi osserviamo con molto interesse il dibattito sulla legge elettorale. L’argomento è complesso e sembra mettere in discussione l’accordo di maggioranza sul sistema proporzionale. È Italia Viva ad essere tornata sul maggioritario minando così il referendum in programma il prossimo 20 e 21 settembre perché, come chiosa l’europarlamentare del Partito Democratico Bettini “aver impedito l’intesa è un fatto molto grave che indebolisce le ragioni del taglio dei parlamentari”.
Senza legge elettorale, infatti, “dimezzare i parlamentari può essere perfino pericoloso per il regime democratico. La situazione si complica”. Ma a far sentire le proprie ragioni è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che all’epoca in cui fu siglata l’intesa politica della nascita del governo giallorosso era ancora capo politico dei pentastellati i quali hanno sempre fatto del “Tagliapoltrone” un loro cavallo di battaglia. “Ovviamente – sottolinea il ministro Di Maio – il taglio dei parlamentari dovrà essere accompagnato da una nuova legge elettorale che sia rappresentativa al massimo. C’è un accordo tra le forze politiche di maggioranza e va rispettato. Bisogna dimostrare serietà”. L’ex capo politico del M5s è convinto di portare avanti l’accordo tra le due forze politiche di maggioranza e “il 20 e il 21 voteremo per ridurre i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, con grandi risparmi per le casse dello Stato e dei cittadini. Il 20 e il 21 settembre possiamo cambiare la storia e riportare l’Italia ad essere un Paese normale”, afferma convinto Di Maio.
“Dopo la pandemia – conclude il Ministro degli Esteri – stiamo affrontando una crisi economica senza precedenti. È il momento di guardarci negli occhi e fare la cosa giusta. Il Movimento c’è, c’è sempre stato. E ci sarà sempre, per l’Italia”. Ma per altri le priorità per il momento sono diverse, come per Ettore Rosato per il quale “difficilmente qualcuno convincerà gli italiani che hanno perso il posto di lavoro che noi dobbiamo litigare su questo invece che concentrarci sulle misure per far ripartire l’economia”. Per il Presidente di Iv, inoltre, “portare quel testo in Aula, con voti risicati di maggioranza, sarebbe stato un suicidio annunciato”. Sarebbe più giusto parlare di legge elettorale “quando avremo deciso come spenderemo i soldi del Recovery fund e Mes e quando la cassa integrazione arriverà puntuale come dovrebbe essere in un Paese normale”, conclude Rosato.