Carissimi lettori e lettrici,
questa settimana vi illustreremo un aspetto molto interessante del nostro liceo: la multiculturalità.
Vi è infatti, una buona parte di ragazzi provenienti da varie parti del mondo, di conseguenza si possono notare le differenze linguistiche e culturali. I Paesi sono davvero molto vari: dall’Eritrea alla Spagna, dalla Corea del Sud al Brasile, dal Portogallo alla Danimarca. Vi è una moltitudine di ragazzi ispanofoni che a volte comunicano anche fra di loro nella propria lingua madre, incuriosendo così il resto dei ragazzi, che magari riescono perfino ad imparare qualche frase.
Fra i corridoi si respira quest’aria multiculturale, è un’atmosfera molto allegra, ricca di accenti diversi. Un’ulteriore differenza davvero sorprendente si ha sul piano gastronomico. Durante le pause si possono notare le svariate merende portate da casa che suscitano curiosità, e vanno dal semplice panino con un po’ di affettato al piatto di sushi con la soia. Nella scuola, vi è un continuo scambio di idee, pensieri, opinioni sulle numerose culture e tradizioni dei vari Paesi. Oltre alle lingue che i ragazzi studiano durante l’orario scolastico, cioè italiano, inglese, tedesco e francese, nei corridoi e nelle aule vi sono spolverate qua e là il portoghese, lo spagnolo e molte altre lingue. Inoltre, lo studio del latino aiuta a capire i diversi termini in varie lingue trovando analogie e differenze, sorprendendoci di come questa lingua sia estremamente viva e attuale. I ragazzi sono a contatto con una moltitudine di culture, questo favorisce lo sviluppo di ogni singola mente tanto da renderla aperta ed elastica, che aiuta a sviluppare idee innovative e moderne.
“Un linguaggio diverso è una diversa visione della vita”, le parole di Fellini fanno riflettere sull’importanza della diversità e della dimensione linguistica attuale.
La multiculturalità presuppone un’identità, una prospettiva da cui partire che favorisca uno scambio, rispettando reciprocamente gli altri, trovando punti di fusione, non implica l’abbandono della propria identità culturale, ma bensì un occasione di arricchimento morale.
alessandra petracca & maria di gregorio