Nonostante le misure di risparmio, il Consiglio federale prevede per il 2019 un aumento del disavanzo che sfiora il miliardo di franchi
Nella sua prima uscita da ministro delle finanze, Ueli Maurer non ha portato buone notizie sulle finanze della prossima legislatura: la situazione finanziaria della Confederazione va incontro a tempi bui. Il governo non esclude altre misure di risparmio, oltre a quelle previste nel quadro del Preventivo 2016 e ha annunciato che esaminerà rinunce definitive di alcune prestazioni. Il peggioramento delle prospettive è da ricondurre alle minori entrate che hanno costretto il governo a correggere le stime verso il basso. Uno dei colpevoli è il franco forte che ha generato una crescita più debole dell’economica, in seguito all’abolizione del tasso di cambio con l’euro.
Stando alle previsioni del Consiglio federale, il Piano finanziario prevede un disavanzo di 500 milioni per il 2017 e di quasi 1 miliardo nel 2019. I disavanzi sono di origine strutturale, ha indicato il governo, poiché i risparmi del preventivo 2016 e il programma di stabilizzazione non bastano a mantenere il bilancio strutturalmente in equilibrio. Le misure aggiuntive di risparmio non dovrebbero comunque toccare subito, con tagli di spese, i settori della formazione, dell’agricoltura e dell’esercito, ma “bisogna valutare a lungo termine i compiti e individuare misure di risparmio che non abbiamo ancora considerato”, ha detto Maurer.
Inoltre vi sono alcune incognite che potrebbero causare ulteriori spese in diversi settori. Le camere del parlamento stanno per decidere su temi importanti. Durante la conferenza stampa, Maurer ha responsabilizza il parlamento: “Se il parlamento straripa e si scosterà dai decreti del governo, sarà punito sotto forma di ulteriori misure di risparmio.” Qualora il Nazionale dovesse seguire gli Stati sulla Riforma per la previdenza per la vecchiaia 2020, l’AVS potrebbe generare oneri supplementari, ossia da 500 a 600 milioni di franchi. Dal Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) si avranno maggiori uscite per 300 milioni, secondo l’avamprogetto della Commissione del Consiglio degli Stati. La stessa cifra riguarda l’esercito, mentre l’aumento del numero di domande d’asilo (previste 30.000 annuali) richiederebbe 700 milioni in più. Infine sul bilancio peseranno anche i mancati introiti della Riforma III dell’imposizione sulle spese. Solo nel 2019 il governo avrà nuovamente un margine di manovra e intende sfruttarla per innalzare i limiti di spesa dell’esercito a 5 miliardi dal 2020 e per finanziare la riforma dell’imposizione dei coniugi (dal 2022), sulla quale il popolo si esprimerà in un’iniziativa popolare il 28 febbraio.
È comunque difficile pronosticare in generale l’andamento dell’economia mondiale – con la crisi della Cina e il prezzo del petrolio basso – e dalla quale dipende la salute delle finanze dello stato. Maurer ha dichiarato, che “le proiezioni a medio termine non sono esenti da rischi” ed entro la primavera il Dipartimento federale delle finanze dovrà presentare una proposta su come agire in proposito.
Gaetano Scopelliti