Durante le prime elezioni locali della dittatura comunista dall’insediamento di Kim Jong-un sulla scheda elettorale era presente il nome di un solo candidato per ogni distretto e ognuno di loro era stato attentamente selezionato dal partito di Kim. Inoltre chi dava il voto negativo con la matita rossa come chi si asteneva, veniva accusato di un atto di tradimento. Questa è stata solo una delle “follie” del leader nordcoreano che si è distinto per alcuni atti insoliti e perfino atroci
A guardarlo non si direbbe, ma sotto il facciotto paffutello, gli occhietti piccoli e quasi inespressivi e quei capelli sempre perfetti, si nasconde un temibile dittatore che fa tremare il suo popolo, chi gli sta intorno e oggi minaccia una delle potenze mondiali più forti al mondo, gli Usa. Kim Jong-un, un nome neanche così terribile, anzi quasi simpatico, ma che invece nasconde la bizzarra personalità di chi lo porta, il leader supremo della Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord) che da quando è salito al potere, nel 2011, si è distinto proprio per i suoi atti insoliti e atroci.
Adnkronos stila una lista delle 10 “imprese” più folli del dittatore nordcoreano… Tra i fatti insoliti commessi e ordinati da Kim Jong-un c’è la punizione destinata al viceministro degli Esteri di Pyongyang, Kung Sok Ung che a causa della sua “cattiva gestione” dell’incarico è stato allontanato insieme alla famiglia e altri quattro diplomatici e confinato a vivere in una fattoria di una zona rurale. D’altra parte gira voce che un ragazzo americano, tale David Sneddon, dopo essere scomparso nel nulla 12 anni fa dopo un viaggio in Cina, sarebbe stato rapito dal governo della Corea del Nord.
Attraverso un’agenzia giapponese i genitori dell’universitario scomparso hanno saputo che il figlio vive nella capitale Pyongyang, che è sposato, ha due figli, i miei nipotini, e fa il professore di Inglese a Kim Jong Un. Ad ogni modo possiamo anche dire che con questi è stato anche clemente, perché il caro leader nordcoreano sa essere anche più spietato!
E non parliamo di capricci e stravaganze che solo lui può chiedere, come il cambio dell’ora legale a Pyongyang che dal 15 agosto del 2015 segna 30 minuti indietro o l’imposizione a tutti i funzionari della Corea del Nord a frequentare una scuola culinaria francese per imparare a replicare adeguatamente i sapori europei di cui è ghiotto o ad ispezionare meticolosamente al microscopio ogni singola foglia di insalata lattuga prima che finisse nel suo piatto.
Nulla a che vedere con altre scelte assolutamente più crudeli come quella volta che fece giustiziare il ministro della Difesa a cannonate. Era il 30 aprile 2015 quando il responsabile della Difesa Hyon Yong-chol, alla guida delle forze armate popolari, è stato giustiziato da un plotone d’esecuzione munito di armamenti pesanti, tra cui anche un cannone antiaereo. La colpa del Hyon Yong-chol sarebbe stata quella di addormentarsi durante un evento militare presieduto dal capo del regime, Kim Jong-un e di non aver seguito a dovere le istruzioni del dittatore.
Non migliore sorte è toccata all’architetto del nuovo terminal dell’aeroporto Pyongyang, fatto giustiziare dal leader perché “insoddisfatto” del design della nuova struttura. L’architetto Ma Won-chun, progettista del terminal, sarebbe stato giustiziato per l’incapacità di realizzare una struttura di gradimento del capo di Stato.
Nessuna pietà neanche per ex fidanzate e parenti per i quali Kim Jong-un avrebbe riservato pene più terribili, come alla ex fidanzata che nel 2013 è stata fucilata insieme ad altre undici persone. Secondo il quotidiano China Morning Post di Hong Kong, che cita fonti sudcoreane, la donna, Hyon Song-woi, e gli altri undici condannati sarebbero stati arrestati tre giorni prima dell’esecuzione e accusati di pornografia per essersi fatti fotografare mentre avevano rapporti sessuali.
Hyon era una cantante e gli altri facevano parte di gruppi musicali. Ma il caso che più ha fatto clamore in assoluto suscitando numerose polemiche è quello dello zio di Kim, Jang Song Thaek che, secondo alcuni media, sarebbe stato divorato vivo da cani affamati. Jang sarebbe stato buttato nudo in una gabbia insieme a cinque stretti collaboratori.
I 120 cani presenti nella gabbia che non venivano nutriti da tre giorni avrebbero ucciso e divorato i condannati. L’orribile esecuzione sarebbe durata circa un’ora ed il leader nordcoreano vi avrebbe assistito assieme a 300 alti funzionari. La crudeltà di certi atti è tale che farebbe pensare alla circolazione di notizie false o gonfiate per fare clamore.
Dopotutto la Corea del Nord è uno dei regimi totalitari più chiusi del mondo che lascia trapelare davvero poche notizie, così non è difficile pensare che la politica a tratti surreale della Corea del Nord insieme alla difficoltà di reperire notizie possano favorire la circolazione di alcune notizie false e a dirla tutta ce lo auguriamo anche che la maggior parte delle incredibili “imprese” di Kim Jong-un non siano vere!
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foto: Ansa