Studi scientifici dimostrano che piangere fa bene alla salute. Le lacrime
infatti, sarebbero in grado di restiture equilibrio e benessere al corpo
Normalmente le lacrime si associano ad una situazione di dolore, di sofferenza, di tristezza, ed è vero. Si piange come reazione ad una situazione emotiva più o meno intensa, per cui le lacrime sono un atto psicologico liberatorio.
Recentemente, però, si è scoperto che piangere fa bene anche alla salute fisica. Nessuno meglio di colui che ha fatto questa importante scoperta – il professor William Frey, docente di Neurologia all’Università del Minnesota, Usa – potrebbe raccontarcela. “Tutto è nato”, racconta il professor Frey, “da una ricerca universitaria, grazie alla quale abbiamo dimostrato, attraverso un’intervista, che in situazioni di grande stress emotivo riuscire a piangere era di aiuto a circa l’89% degli intervistati. Le persone testimoniavano che, dopo un pianto liberatorio, si sentivano fisicamente meglio.
Questa di per sé non è una scoperta, perché è opinione comune che un pianto possa essere utile quando si è tristi, nervosi, arrabbiati o si prova dolore. Volevamo però capire se questo benessere era puramente psicologico o se c’era un dato fisico in grado di spiegare questa sensazione di maggiore benessere”.
La scoperta è stata possibile grazie ad un gruppo di volontari che hanno messo a disposizione le loro lacrime conservandole e “associando a queste anche un questionario in cui era descritto il motivo per cui erano state versate.
Le analisi chimiche su quelle lacrime ci hanno permesso di capire qual è la loro funzione per il corpo e per la mente dell’uomo”.
I ricercatori hanno notato che la composizione chimica delle lacrime è diversa a seconda delle condizioni in cui le lacrime stesse sono state versate; a seconda che si tratti, quindi, di coinvolgimento emotivo o di un meccanismo di difesa (freddo o vento o sbucciare una cipolla, ad esempio). Ecco i risultati: “Le lacrime causate dal taglio di una cipolla o quelle conseguenti all’azione del vento o del freddo sono povere di sostanze chimiche particolari. Si tratta di lacrime di protezione che servono, nel caso di una cipolla, a diluire le particelle di zolfo che la cipolla sprigiona in quantità e che potrebbero essere dannose per l’occhio oppure, nel caso del vento, a mantenere la giusta umidità nell’occhio stesso.
Le lacrime prodotte in situazioni emotive intense, invece, sono ricche di un ormone, il cortisolo, rilasciato dalle ghiandole per reagire allo stress. Secondo noi la spiegazione è questa: le lacrime servono al corpo umano per liberarsi di quelle sostanze che, quando non ne abbiamo più bisogno, potrebbero danneggiare alcune funzioni del corpo umano e, soprattutto, le cellule cerebrali.
Il cortisolo, chiamato anche ormone dello stress, si libera in quantità quando abbiamo bisogno di prontezza muscolare, di reattività fisica e intellettuale. Ma un’eccessiva concentrazione di cortisolo nel sangue e per tempi prolungati indebolisce il sistema immunitario e predispone a disturbi di tipo ansioso e depressivo.
Ecco perché il corpo ha bisogno di eliminarlo, se prodotto in eccesso. E abbiamo scoperto che questo si può fare proprio attraverso le lacrime”.
Le lacrime, a giudizio del professor Frey, rappresentano anche “gli spazzini del cervello sotto stress”, per cui ricacciarle, come hanno fatto molti uomini, è la cosa più sbagliata del mondo.“Le donne – aggiunge il professor Frey – nella storia hanno sempre pianto di più degli uomini, con un numero di volte che è di quarantasette contro sette. Ora, le donne vivono in media cinque anni più degli uomini e un motivo deve pur esserci. Le lacrime possono essere uno di quei motivi”.
Piangere, dunque, fa bene, perchè aiuta a liberare la mente dalle emozioni di qualsiasi genere.
Ecco le conclusioni del professor Frey: “Penso che pianger abbia permesso agli esseri umani di ottenere due importanti risultati.
Il primo è quello di migliorare la propria salute e il secondo è quello di liberare il cervello dalle emozioni negative, migliorandone la funzionalità. Insomma, credo proprio che la maggiore intelligenza che contraddistingue l’uomo dagli altri animali dipenda anche dalla capacità di piangere che lo aiuta a liberare il cervello dalle emozioni e dalle sostanze chimiche legate alla sofferenza”.
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