La scorsa settimana vi abbiamo accompagnato in giro per il mondo tra le mete portafortuna; proseguiamo scovando i posti italiani che nascondono simili curiosità
Così come Istanbul, New York, Hong Kong o Norimberga oltre alle loro bellezze e attrattive paesaggistiche possono esercitare sui turisti anche un fascino legato alle leggende o alle curiosità che le riguardano, anche in parecchie città italiane si tramandano riti, scaramanzie e tradizioni “portafotuna” che possono interessare i viaggiatori più curiosi e/o superstiziosi.
A cominciare da Torino e dal mignolo di Cristoforo Colombo che sembra porti molta fortuna a chi lo sfrega. Il medaglione di bronzo raffigurante il celebre navigatore si trova nella centralissima Piazza Castello, a pochi passi dalla Biblioteca Reale e da Palazzo Reale, ed ha la caratteristica di avere il dito mignolo molto sporgente. La leggenda legata al mignolo del grande esploratore è così diffusa che il dito appare molto più lucido del resto dell’opera realizzata da Dino Somà nel lontano 1923. Addirittura di recente, a furia di sfregare, il mignolo si è talmente assottigliato da dover essere sostituito, segno inequivocabile della larga credenza nella leggenda…provare per credere e, magari, andare lontano come l’avventuroso navigatore!
Per chi invece cerca l’amore, basta spostarsi fino a Verona, meta amata dai grandi letterati. Una capatina alla casa di Giulietta è d’obbligo. Raggiunta via Cappello basta seguire l’incessante via vai di turisti fino al piccolo cortile dominato dai caldi colori dei mattoni medievali nel quale si trova la casa di Giulietta ed una statua in bronzo che la raffigura. La leggenda narra che toccare il seno destro della bella eroina shakespeariana pensando al proprio amato porti fortuna e gioie amorose.
Dal seno di Giulietta agli attributi del toro di Milano. Nella centralissima galleria Vittorio Emanuele, il salotto buono della città, nel mosaico sotto la cupola centrale, fa bella mostra di sé il toro rampante con i suoi testicoli in bellavista: secondo la tradizione ruotare su se stessi stando con il tallone destro sui testicoli del toro porterebbe fortuna.
E se al toro si preferisse un bel porcellino? Niente paura, basta spostarsi fino a Firenze dove la fortuna attende i visitatori alla Fontana del Porcellino, a margine della loggia del Mercato Nuovo, vicino a Ponte Vecchio. In realtà la statua, risalente al 1600, raffigura un cinghiale e le sue peculiarità furono addirittura cantate da Hans Christian Anderson. Dispensatrice di acqua, la fontana fin dai tempi della sua costruzione fu giudicata fonte di benessere: vista la sua posizione per bere bisogna appoggiarsi al muso del cinghiale, che per questo motivo appare più lucido del resto dell’opera.
Via via la fontana è diventata meta di tutti i turisti inclini al fascino delle superstizioni popolari che fanno la fila con una monetina in mano per dissetarsi alla fonte del porcellino/cinghiale: il rito portafortuna prevede infatti di strofinare il muso della statua e di mettergli poi in bocca una monetina; se questa, cadendo, finirà nella grata su cui è accomodato il cinghiale la fortuna sorriderà al turista di turno.
Che dire…che sia in italia o nel resto del mondo…buon viaggio e, soprattutto, buona fortuna!
Isabella La Rocca