“Se l’Europa si spingerà troppo oltre, permetteremo ai rifugiati di passare dai valichi di frontiera” verso i Paesi Ue. In questi termini il presidente turco Recep Tayyip Erdogan torna a minacciare una rottura dell’accordo sui migranti con Bruxelles all’indomani del voto dell’Europarlamento che chiede il congelamento dei negoziati di adesione di Ankara. Reagisce molto duramente il presidente Erdogan alla sospensione dei negoziati per l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, tanto che passa alle dure accuse e soprattutto a minacciare Bruxelles. “Non avete mai trattato l’umanità in modo onesto e non vi siete occupati delle persone in modo giusto. Non avete raccolto i bambini quando (dopo essere annegati, ndr) nel Mediterraneo arrivavano sulle coste. Siamo noi che stiamo nutrendo circa 3,5 milioni di rifugiati in questo Paese. Voi non avete mantenuto le promesse. Quando 50 mila rifugiati sono arrivati a Kapikule (la frontiere tra Turchia e Bulgaria, ndr) vi siete messi a urlare e a dire ‘Che faremo se la Turchia apre i valichi di frontiera?’”, ha aggiunto Erdogan.
In questo modo il presidente turco mette in pericolo l’applicazione dell’accordo che ha la Turchia con Bruxelles sui migranti preso lo scorso marzo con l’UE. La Commissione europea sa benissimo che una nuova ondata massiccia di immigrati non sarebbe facile da gestire in questo momento. “Noi ci atteniamo all’accordo e faremo tutto quello che possiamo per farlo riuscire” ha detto il portavoce capo della Commissione Europea Margaritis Schinas, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, dopo la risoluzione votata dal Parlamento Europeo ieri a Strasburgo, “ci aspettiamo che le due parti continuino a impegnarsi” nella sua applicazione”.
Inoltre il portavoce capo della Commissione Europea Margaritis Schinas, afferma che tra Ankara e Bruxelles vi sono contatti continui per cercare di trovare le soluzioni a problematiche come la legge antiterrorismo in vigore in Turchia o la concessione alla Turchia della rimozione dell’obbligo di visto per i cittadini che viaggiano nell’Ue, per il quale, però, ci sono ancora “sette requisiti da soddisfare”, però ha continuato Schinas, “Siamo pienamente impegnati a far funzionare l’accordo con la Turchia” e ci sono “continui contatti a livello politico e tecnico”. La risoluzione votata dal Parlamento europeo “è un pezzo del puzzle”, ha detto, ma occorre guardare “al quadro globale”.
Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha commentato le minacce di Erdogan affermando che “non portano a niente”. “Noi consideriamo l’accordo tra la Turchia e l’Ue come un successo comune e la prosecuzione di questo accordo nell’interesse di tutti gli attori – ha detto il portavoce Ulrike Demmer, parlando con i giornalisti a Berlino -. Le minacce dalle due parti non portano a niente”.
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foto: Ansa
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