Dall’esperienza della pista alla strada. Le nuove Mini John Cooper Works non potevano nascere sotto una stella migliore, quella della Mini Challenge, versione “pronto-gara” della popolare citycar britannica.
Questa serie speciale, presentata al Mini United 2009 di Silverstone, sembra porsi veramente in cima alla lista delle Mini sportive ufficiali. Per festeggiare i cinquant’anni del vincente sodalizio fra il marchio Mini e il preparatore John Cooper nasce quindi una serie celebrativa realizzata in 250 esemplari e caratterizzata da un allestimento molto “racing”.
La base di partenza è sempre la John Cooper Works spinta dal 1.6 da 211 CV, ma il trattamento estetico di questa “World Championship 50” è studiato per esaltarne la sportività e per dare filo da torcere a tutti quei tuner che da tempo si cimentano sul tema Mini con alterni risultati. I numeri in gioco? 4 cilindri 1.6 litri turbocompresso da 211 cavalli a 1.850 giri per un coppia massima di 260 Nm. Musica per gli appassionati che diventa probabilmente un concerto su strada, dove la Mini John Cooper Works è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in appena 6,5 secondi e di raggiungere un velocità massima di 238 km/h.
L’uso del plurale è doveroso perché le John Cooper Works sono due: la tre porte “tradizionale” e la Clubman, ovvero la versione giardinetta. La meccanica è la stessa, cambia qualcosa solo a livello di prestazioni in virtù della diversa aerodinamica e soprattutto del maggior peso della versione “lunga” (alla Clubman John Cooper Works occorrono 0,3 secondi in più nello scatto 0-100 km/h).
L’elaborazione John Cooper Works non si ferma naturalmente al motore, ma tocca tutte quelle componenti che influenzano in qualche modo il comportamento dinamico dell’auto. L’impianto frenante è potenziato, l’assetto e l’estetica della carrozzeria sono funzionali ad una miglior aerodinamica. Gli stessi cerchi in lega montati su pneumatici maggiorati sono stati alleggeriti mentre l’impianto di scarico di tipo sportivo è stato tarato per ottenere il sound “giusto”. Le caratterizzazioni dell’abitacolo previste di serie non sono molte: volante sportivo a tre razze, rifiniture “piano black” e fondoscala del tachimetro a 260 km/h. Tutto il resto figura tra gli optional e la lista è lunghissima. Si va dai sedili sportivi Recaro in pelle o Alcantara agli inserti in alluminio o carbonio. Per non parlare dei kit aerodinamici previsti per la carrozzeria. E poi c’è il comparto hi tech che annovera il navigatore satellitare con schermo TFT da 6 pollici, l’interfaccia Bluetooth, la porta USB o AUX per connettere il lettore MP3 o l’iPod della Apple.
La commercializzazione è partita all’ inizio della stagione estiva.
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