Una raccolta dei casi più strani verificatesi nel corso dell’anno appena concluso
Iniziamo l’anno proponendovi alcuni dei casi più strani e, fortunatamente non gravi, che si sono registrati nel corso dell’ultimo anno e che hanno lasciato basiti i medici e gli operatori addetti.
A cominciare dalle “allucinazioni da glutine” che hanno colpito una trentasettenne affetta da celiachia. Prima di riuscire a capire il nesso tra i due fenomeni, i medici hanno dovuto osservare attentamente la paziente fino a trovare la soluzione delle improvvise ed inspiegabili allucinazioni: non appena la donna ha smesso di consumare glutine le allucinazioni sono sparite, ma se inavvertitamente ne consuma anche una piccola quantità, tornano immediatamente.
Un altro caso singolare che ha fatto il giro del mondo è quello della donna dell’Arizona affetta dalla sindrome di Raperonzolo: nello stomaco della paziente che lamentava lancinanti dolori allo stomaco, è stata trovata una palla gigante di capelli, della misura di 15 centimetri per dieci, mentre un’altra più piccola, 4 centimetri per 3, è stata trovata nel suo intestino.
Un team di chirurghi ha rimosso entrambi i corpi estranei diagnosticando questo caso record di sindrome di Raperonzolo, un disturbo psicologico che causa un irresistibile bisogno di strapparsi i capelli e mangiarli.
Altro caso singolare quello dell’olfatto smarrito: in Australia un uomo si è ritrovato completamente privo del senso dell’olfatto senza riuscire a spiegarsene il motivo; dopo vari accertamenti i medici hanno scoperto che l’assenza olfattiva era legata agli effetti tardivi del morso di un serpente. Trovate le giuste cure anche il caso dell’olfatto smarrito si è risolto.
Un po’ meno simpatico il caso della cecità temporanea lamentato da due pazienti, una di 22 l’altra di 40 anni, riportato sul New England Journal of Medicine. I ricercatori hanno analizzato il caso delle due donne che hanno lamentato la perdita totale, ma fortunatamente temporanea, della vista in più occasioni; nonostante vari esami neurologici nessun medico era infatti riuscito a stabilire la causa di questi strani e preoccupanti episodi di cecità.
Dopo un periodo di osservazione delle abitudini quotidiane delle due donne, i ricercatori sono giunti alla conclusione che per quanto inverosimile la causa della momentanea cecità era riconducibile all’uso dello smartphone al buio: in sostanza hanno notato un costante nesso di causa effetto derivante dall’uso prolungato del telefono mentre si è a letto al buio, comportamento capace di provocare nei soggetti predisposti episodi di cecità della durata di 15 minuti circa.
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foto: Ansa