“Avrei voluto che questa fosse la celebrazione non dello Stato italiano, ma della Repubblica italiana: ebbene così sarà”. Lo ha detto Giuliano Amato, presidente del Comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, presentando il programma degli eventi per il 2011 e sottolineando il fiorire di “tantissime iniziative in tutta Italia”, promosse da regioni, enti locali, associazioni.
Entrando nel merito del programma, Amato ha parlato “degli oltre 400 luoghi della memoria censiti” e tra questi “ce ne sono una trentina sui quali ci si è rivolti con maggiore attenzione”.
Da Quarto, porto dal quale i Mille partirono e dove è stata compiuta un’opera di recupero del lastricato sul quale sono scritti tutti i loro nomi, passando per S.Martino della Battaglia, Custoza e il Gianicolo, ultimo baluardo della Repubblica Romana. Qui, oltre al recupero del Parco, a Porta San Pancrazio verrà creato un museo i cui lavori, cofinanziati dal Comune di Roma, sono iniziati nei giorni scorsi. Ancora, saranno circa 280 i musei che tratteranno l’Unità e il Risorgimento attraverso piccole e grandi mostre. Al sistema museale Amato muove una critica quando dice che”bisogna cambiare impostazione”, c’è bisogno nei musei “di offrire qualcosa di più di ciò che è esposto, come un percorso, una narrazione” che renda il luogo più coinvolgente e attrattivo.
Anche il mondo della scuola, ricorda, parteciperà attivamente alle celebrazioni dell’Unità. Così come daranno un contributo le tv, con la partecipazione sia della Rai sia di Mediaset: sarà prossimamente attivo un portale con le documentazioni sulla storia del Risorgimento, curato da Ernesto Galli della Loggia.
Collegandosi alla descrizione dei grandi eventi, Amato ha posto sul tavolo la questione del 17 marzo, data di approvazione della legge che sancì la nascita del Regno d’Italia, chiedendo se quel giorno sarà festa della Repubblica, con scuole e uffici chiusi. Aggiunge poi con una battuta che, se così non fosse, “la notte bianca del Tricolore, (in programma la sera che precede il 17 marzo, aperta a tutti i comuni che riterranno di aderirvi” e che prevederà numerosi eventi trasmessi dalla Rai), farà in modo che “se il giorno dopo scuole e uffici non saranno chiusi, gli italiani arrivino in ritardo”.
Al punto ha risposto il sottosegretario Letta: “Che è festa lo dice la legge già pubblicata nella Gazzetta ufficiale, quanto agli effetti civili c’è un atto amministrativo che stiamo studiando e presto i dubbi saranno sciolti”.
Sul capitolo investimenti e fondi per le celebrazioni ufficiali dell’Unità, sono 33,5 i milioni stanziati dal governo. Amato precisa che la cifra è frutto di 18,5 milioni, ciò che “abbiamo avuto dallo Stato attraverso la presidenza del Consiglio” cui si aggiungono i 13,850 milioni del fondo Arcus – la società che gestisce i fondi e gli investimenti delle celebrazioni -, creato per decreto dal ministro Bondi.
A questa somma si aggiunge il contributo delle Fondazioni bancarie le quali hanno già dato il proprio contributo alle iniziative per i 150 anni attraverso interventi di livello territoriale. “Non si naviga nell’oro ma – chiarisce il presidente del Comitato – con quei 33,5 milioni, le cose che abbiamo deciso di fare, le faremo”.
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