Approvata la nuova normativa sulla legittima difesa. Salvini vuole lanciare un referendum popolare, mentre Renzi ci ripensa…
Dopo due anni di stop, finalmente la normativa sulla legittima difesa è stata discussa e approvata alla Camera. Adesso passerà al Senato. La normativa, che passa grazie all’alleanza Pd-Ap e ai voti di Fi, con 225 voti a favore, contro i 166 voti contrari da parte del centrodestra, SI e Mdp, prevede un ampliamento della legittima difesa alle aggressioni notturne, così come l’esclusione della colpa di chi reagisce “in situazioni comportanti un pericolo per la vita, per l’integrità fisica, per la libertà personale o sessuale”. Già in Aula sono partite le proteste da parte della Lega, Matteo Salvini ha infatti iniziato una protesta urlando dalla tribuna dell’Aula di Montecitorio contro la decisione del’Assemblea. “Vergogna, vergogna!” ha urlato il leader della Lega che è stato allontanato dalla tribuna tra in dissenso del Pd e mentre la presidente Laura Boldrini lo ammoniva dicendo che “non si può gridare in tribuna”.
“Questi non sono normali, sono tutti scemi. Legittima difesa di notte? – ha commentato a Radio Padania Matteo Salvini – Siamo alla difesa variabile in base alle fasce orarie. C’è poi il grave turbamento psichico, che è assolutamente discrezionale per il giudice”. Il leader del Carroccio, infatti, considera troppo lievi rispetto alla necessità di assicurare in ogni caso la non punibilità per chi, rapinato in casa propria o vittima di un crimine violento, reagisce nei confronti del criminale causandone la morte, come invece vorrebbe la Lega. “Se vanno avanti con questa schifezza – minaccia Salvini – raccogliamo le firme per un referendum per cancellarla”.
Per il M5s, invece si tratta di propaganda, giustificando in questo modo la loro scelta di esprimersi contro, così in una nota i componenti M5s della commissione giustizia affermano: “Il dibattito sulla legittima difesa è stato puramente basato sulla propaganda elettorale dimenticando la realtà, per questo motivo abbiamo votato contro. La sicurezza e la giustizia devono essere in primis assicurati dallo Stato. Ma diventa difficile se i governi precedenti e attuali non investono risorse sulle forze dell’ordine o su piani di prevenzione. Questo il punto cruciale sul perché i cittadini si sentono insicuri. Abbiamo fatto una proposta concreta in merito all’indennizzo dovuto alle vittime di reati violenti, perché ad oggi è un fondo assolutamente inutile per i tanti troppi paletti messi per impedire che tutti i cittadini possano accedervi. Questa nostra proposta concreta è stata bocciata, così chi subisce un reato violento non ha assolutamente nessun sostegno da parte dello Stato, ed è una vergogna”.
Ma quel che destabilizza maggiormente è il dietrofront del segretario del Pd, Matteo Renzi, che all’indomani dell’approvazione del ddl alla Camera, attraverso la “app” inaugurata per le primarie, nella rubrica dedicata alle “domande e risposte” dirette con gli iscritti ha espresso perplessità sulla normativa appena approvata. Rispondendo a delle critiche rivolte alle nuove norme “ridicole”, che avrebbero fatto perdere “credibilità e voti” al Pd, Renzi risponde: “Capisco la tua considerazione. Da parte mia inviterò i senatori a valutare di correggere la legge nella parte in cui risulta meno chiara e logica, visto che io per primo – leggendo il testo – ho avuto e ho molti dubbi”.
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