Vuoi vivere di più? Mangia come un giapponese!
La medicina guarda spesso le abitudini alimentari e di vita di un individuo per studiarne gli effetti sulla salute.
Il cibo rimane uno dei più grandi indicatori di buona o cattiva salute, in generale sappiamo che mangiare troppo non fa certamente bene, così come non aiutano i cibi troppo calorici o delle diete troppo drastiche, vere e proprie minacce del benessere fisico. Ma ci sono anche tanti benefici che arrivano dal cibo e che ancora la scienza medica sta studiando, come per esempio quegli alimenti che possono anche allungarci la vita!
È risaputo che la dieta Mediterranea ha tanti meriti tra cui la riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari, tumori ed altre patologie gravi. Non in ultimo, è stato dimostrato che la dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce, olio d’oliva e poca carne rossa o lavorata, abbia effetti notevoli non solo sulla qualità della vita, ma anche sulla lunghezza.
Un recente studio dell’Università di Harvard, infatti, ha analizzato 10.000 donne, riscontrando che coloro che hanno seguito una dieta mediterranea avevano il 40% in più di probabilità di vivere oltre i 70 anni, sviluppando al contempo meno malattie croniche come diabete o problemi cardiovascolari. Ma la dieta mediterranea non è l’unica ad avere questi effetti “miracolosi” sul benessere fisico degli individui, un nuovo studio, infatti, individua un effetto analogo anche nell’alimentazione giapponese: sarebbe dunque nel sushi e nel sashimi la chiave della longevità.
Lo studio è stato condotto in Giappone, guidato dal National Centre for Global Health and Medicine di Tokyo, pubblicato su Bmj ed ha evidenziato che un’aderenza alle linee guida giapponesi in fatto di alimentazione, che prevedono un consumo equilibrato di cereali, ortaggi, frutta, pesce e perché no anche carne, porta a un minore rischio di morte prematura per tutte le cause, incluse le malattie cardiovascolari.
Lo studio è stato condotto su un campione di 36.624 uomini e 42.920 donne di età compresa tra 45 e 75 anni che non avevano precedenti per cancro, malattie cardiache o del fegato, ai quali sono stati fatti dei questionari su alimentazione e stile di vita ed esaminandone i dati i ricercatori hanno appurato che chi aderiva maggiormente a quanto previsto da una sorta di ‘guida’ al cibo giapponese che il governo ha sviluppato nel 2005 per illustrare pienamente l’equilibrio e la quantità di cibo nella dieta quotidiana del paese, avevano un tasso di mortalità totale del 15% più basso in 15 anni, che per lo più derivava da una riduzione delle morti per malattie cerebrovascolari.