La circoscrizione estera, il Cgie ed i Comites, organismi istituzionali che dovrebbero tutelare e salvaguardare i diritti delle nostre comunità, valutandoli con più attenzione, ci rendiamo conto, che non valgono il loro stesso prezzo. Pensate che solo i 18 parlamentari eletti nelle circosrizioni estere, ci costano circa 360 mila euro al mese, euro meno euro più, il costo dei Comites e del Cgie è sicuramente inferiore, ma alla prova dei fatti incide negativamente sulle tasche dello stato, che poi siamo noi.
Modestamente e con il dovuto rispetto, vorrei far percepire alle comunità italiane che vivono ed operano oltre confine, la poca incisività e l’imbarazzante immobilismo degli stessi. Non è mia intenzione polemizzare e criticare senza portare delle proposte, andiamo per ordine e cerchiamo di analizzare brevemente la stagnazione dei sopra citati, facendo alcuni esempi: essendo da trenta anni in Svizzera, mi rivolgo alle problematiche della comunità italiana nella confederazione, al primo posto metterei il caso Giacchetta, ex direttore dell’ inca-cgil di Zurigo, che con raggiri di vario genere ha frodatto decine di famiglie italiane riducendoli sul lastrico, come secondo citerei la decurtazione di oltre il 40% dei loro averi pensionistici, ad ex italiani emigrati in Svizzera, anche se su questo caso la corte suprema europea ha dato ragione alla cassa pensioni italiana (inps) dunque: doppia presa per i fondelli, e da non dimenticare che questo caso ha causato il suicidio di due anziani della provincia di Lecce, che vistosi quasi dimezzata la loro pensione e non resistendo all’ennesima ingiustizia, hanno purtroppo pensato di farla finita.
Nessun giornale lo riportò, solo la televisione della Svizzera francese correttamente pose la questione al centro dell’attenzione. Come terzo citerei la cultura italiana all’estero, e nel caso specifico in Svizzera, dove in modo vergognoso viene sistematicamente violato l’articolo 34 della nostra costituzione, potrei citare altri spiacevoli episodi, ma concentriamoci su questi, credo che bastino ed avanzino.
Mi chiedo e credo siano in molti a farlo, siccome è stata toccata la comunità, e dunque gli italiani, perché tali organismi in materia non sono mai intervenuti? Perché Cgie e Comites non si sono costituiti parte civile e dunuciati questi scabrosi episodi? E qui la domanda sorge spontanea, allora a cosa servono? Manzoni concludendo avrebbe detto: ai posteri l’ardua sentenza.
Il 90% degli italiani in Svizzera pensa che i Comites, siano delle associazioni di genitori, e che il Cgie sia una associazione sindacale, qualcuno penserà, allora gli italiani sono degli stupidi? Assolutamente no, niente di tutto questo, questi organismi sono talmente inutili che agli occhi della massa, non sono altro che fantasmi. E cerchiamo una volta per sempre di sfatare la convinzione che chi sta seduto dietro il tavolo sia un genio, mentre nella platea ci siano degli sprovveduti! Oggi abbiamo la fortuna di avere una società moderna, flessibile e molto attenta ai problemi reali degli italiani all’estero, dunque: oggi è difficile prendere per i fondelli la così detta gente comune, e se questi ornanismi non incidono nella vita di tutti i giorni, significa che gli stessi non sono mai riusciti a coinvolgere la gente, questo è il motivo per cui qualcosa andrebbe cambiata. Partiamo da un presuppposto molto semplice, uno, se i 18 eletti nella circoscrizione estera continuano a fare una politica partitica, non riesco proprio a vedere quale sia l’utilità per le nostre comunità, o si cambia modo di far politica, oppure dei 18 se ne potrebbe fare anche a meno.
A mio modesto avviso, il Cgie ed i Comites si contrappongono e a volte danno l’impressione di essere dei doppioni. Da anni noi continuiamo a dire, che il Cgie andrebbe abolito, perché ormai vecchio obsoleto ed in avanzato stato di decomposizione, inoltre costoso per le tasche dei cittadini, mentre per i Comites qualcosa si potrebbbe fare, intanto se vogliamo un Comites più incisivo e che possa essere di utilità per la comunità, facciamolo diventare esecutivo, anche perché l’eleggibilatà dei Comites e di gran lunga più democratica di quella del Cgie, dove non si capisce con chiarezza chi vota e come vota.
L’esecutitività dei Comites potrebbe dare agli stessi un ruolo fondamentale, questo anche in materia di gestione del denaro pubblico, chiaramente il tutto deve svolgersi in perfetta sinfonia con i consolati di riferimento, adesso non sto qui a spiegare i dettagli tecnici, intanto butto la pietra e spero che la proposta possa essere presa in considerazione.
Speravo che a muoversi in materia potessero essere gli addetti hai lavori, ma nel corso degli anni ci siamo resi conto, che forse è la base che deve svegliarsi. Purtroppo oggi il discorso politico si catalizza più sulle polemiche che sui fatti, tutti sono impegnati a criticare tutti, vince chi fa la voce più grossa.
Franco Giorno
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