“Dopo scuola ci son le prove” mi dicono. “Anche oggi? E da quando?” rispondo inebetito. Ho accettato la proposta del preside di assegnarmi un ruolo in questo adattamento teatrale de “La fattoria degli animali” giusto la settimana prima. “Per forza, in due mesi e mezzo dobbiamo esser pronti”. Comincia così questa esperienza, da totale estraneo. Conosco solo tre miei compagni di classe, e da poco.
Durante le prime prove si entra in confidenza coi testi, si delineano i caratteri, le maschere dei personaggi; germogliano le prime locuzioni tipiche del singolo e molte delle battute diventano quasi spontanee. Perseverando, fra direttive del regista e suggerimenti dei “compagni”, siamo pronti per la prima rappresentazione. “Ma tu le sai le parti? Io ho paura di dimenticarmele!”
Costumi caserecci, tante perplessità e insicurezze non ostacolano la buona riuscita di questo esordio, se non per qualche comica imprecisione. In fondo siamo già una compagnia, si scherza per i corridoi scolastici e si è estinto l’imbarazzo iniziale. La seconda rappresentazione va bene, c’è chi dice meglio, chi peggio. Una consistente parte degli spettatori sono compagni di classe e professori degli attori e dopo lo spettacolo si chiacchiera un po’ con tutti.
La terza presenta un pubblico più contenuto e qualche esitazione, ma è la chiusura di una nuova e, a mio riguardo, costruttiva esperienza, che ci ha permesso di conoscere meglio membri di altre classi e noi stessi. Il teatro permette ad ognuno di esercitare le sfaccettature del proprio carattere, di sfogarsi e di indossare ancora una volta una maschera. L’opera è altresì una critica di Orwell allo stalinismo attualizzabile in moltissimi contesti; questo adattamento conduce tutti, dall’attore allo spettatore, a riflettere sulle dinamiche del potere e sulla società, grazie all’impegno del regista, dei dodici ragazzi e del costumista-sceneggiatore.
Per quest’anno l’avventura è finita, ma conoscendo il regista è probabile che l’appuntamento sia solamente rimandato al prossimo anno, con qualche nuova recluta e, esami permettendo, qualcun altro in congedo. Alla prossima!
Di Federico Mazzola